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 2014  giugno 06 Venerdì calendario

AL TOP, SPAGHETTI ALLA BOLOGNESE


da Berlino

In molte famiglie tedesche non si cucina mai, o quasi mai. Le vecchie tradizioni però resistono in parte quando la famiglia si ritrova al tavolo della colazione, che è il pasto più ricco della giornata. I bambini prima di scuola, o dell’asilo, i genitori prima di correre al lavoro, si ritrovano davanti uova, formaggi, salumi, fiocchi d’avena, succhi di frutta (freschi per carità), miele, burro, marmellata.
Giusto, affermano i dietologi. Le uova strapazzate o al tegamino non richiedono molto tempo, anche se prepararle alla perfezione non è da tutti.
Poi a mezzogiorno si mangia alla mensa, in fabbrica, in ufficio, o a scuola. Ci si rivede alla sera, verso le 18, per l’Abendbrot, il pane serale, tradotto fedelmente con scarsa eleganza. Una cena fredda, pane imburrato, ancora affettati e formaggi. In tutti i canali tv non manca una trasmissione di cucina, con particolare attenzione alle nostre specialità, ma i tedeschi (più lui che lei, sembra), si dedicano ai fornelli soltanto al week end. D’inverno, perché quando inizia il bel tempo si organizzano pic-nic. Oppure si invitano amici e vicini per il barbecue in giardino, per chi ce l’ha. Ancora würstel e bistecche: la griglia è il regno dei maschi, e le signore sono felici di evitare scottature e fumo negli occhi.
Ma che mangiano alla mensa? A scuola, si lamentano i genitori, ai figlioletti non viene garantita una dieta salutista e biologica.
Difficile, se si vuole limitare il costo. Nelle grandi aziende, per volontà dei verdi, non manca ogni giorno un piatto vegetariano, anzi vegano. I Grünen, i verdi, appunto, volevano imporre un giorno senza carne alla settimana, obbligatorio per tutti. Anche per questo hanno perso le ultime elezioni, a settembre.
L’«Apetito», il nome quasi all’italiana, è già indicativo, cioè la grande compagnia che distribuisce giornalmente un milione e 300mila pasti pronti alle mense, ha potuto fornire statistiche precise. Al primo posto, come dubitarne?, con buona pace dei verdi, arriva il Currywürst, molto piccante, inondato di salsa, con pommes frites, ricoperte di maionese, o senza, per chi crede di salvare la linea. Al secondo posto, i filetti di salmone panati e fritti. Ma sul podio arriva infine le «Lasagne bolognese», da scrivere così. Dopo il salmone, questa volta alla griglia, ecco «Spaghetti Bolognese», che sul menu è scritto «spagetti». La pizza «mozzarella-pomodori» si classifica al nono posto. Seguita dalla fricassea di pollo con contorno di Risi-Bisi, ancora un tocco italiano. Nonostante i pregiudizi, le Wienerschnitzel, le cotolette panate, non entrano neanche in classifica, come le Bouletten, che sarebbero gli Hamburger nella versione originale teutonica.
L’«Apetito» si espande all’estero, conquista la vicina Austria, e la Spagna, il fatturato l’anno scorso è cresciuto di 29 milioni di euro, raggiungendo i 749 milioni, oltre due milioni al giorno, se si contano anche i sabati e le domeniche.
Gli spaghetti alla bolognese farebbero forse inorridire i bravi emiliani, ma sono la specialità preferita dalle famiglie, che li comprano congelati, oppure trovano il sugo pronto in buste o in barattoli. E li ricoprono di parmesan Made In Germany (50mila tonnellate all’anno). Un piatto perfetto per bambini e per anziani.

Roberto Giardina, ItaliaOggi 6/6/2014