Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  giugno 06 Venerdì calendario

MINORI, MENO IN CELLA PIU’ AI SERVIZI

Non è un caso se l’istituto della messa al­la prova, adottato di recente nel Codi­ce di procedura penale per desaturare il circuito penitenziario, è stato ’copiato’ dal­la giustizia minorile. I tribunali che si occupa­no di minori confermano un’attenzione tutta particolare ai giovanissimi che infrangono la legge. Un dato su tutti: tra gli adolescenti che delinquono sono sempre meno quelli che fi­niscono in cella, mentre la stragrande mag­gioranza sconta la condanna all’esterno del carcere, affidata al servizio sociale. Una ten­denza costante da anni e ora in crescita: gli in­gressi negli istituti per minori nel 2008 erano stati 1.347, nel 2013 so­no scesi a 1.201. E i primi dati di que­st’anno fanno ben sperare: 409 in­gressi in cinque mesi.
Sono i dati che e­mergono dal 2 ° Rapporto sulla de­vianza minorile in Italia, il corposo studio – 567 pagi­ne – curato dal Dipartimento giustizia mino­rile in collaborazione con Unicef Italia, pre­sentato al ministero di via Arenula. Il 93% dei minori condannato è composto da maschi, il 50% ha tra 18 e 21 anni, il 61% è italiano. Le con­danne sono per il 55% per reati contro il patri­monio, il 6% legati agli stupefacenti, il 14% con­tro la persona. In calo anche gli ingressi nei Centri di prima accoglienza: nel 2012 avevano una media mensile di 183 minori, oggi sono 144, così come i collocamenti in comunità, che dai 2.038 del 2012 erano scesi a 1.894 nel 2013, per arrivare quest’anno a 666 (in proiezione, si prevede si attesteranno nel 2014 a 1.598).
Sale invece il numero dei minori affidati al Ser­vizio sociale: dal 2008 al 2012 sono passati da 17.814 a 20.407. Ma sono solo 350 gli assisten­ti sociali dedicati: «Così non è possibile una so­lida presa in carico di tutti i ragazzi» avverte I­sabella Mastropasqua, dirigente del Diparti­mento per la Giustizia minorile. Se dunque ca­lano i minori in carcere, aumentano quelli af­fidati al Servizio sociale. Il ministro della Giustizia Andrea Orlando spie­ga che sta «pensando a una modifica norma­tiva che consenta di differenziare di più le ti­pologie di detenuti, consentendo a chi ha co­minciato a scontare la pena in un carcere mi­norile di restare lì oltre l’età attualmente pre­vista, per non vanificare un lavoro positivo che c’è». Da parte sua il presidente di Unicef Italia, Giacomo Guerrera, sottolinea che oltre alla pre­sa in carico di chi infrange la legge, «urgono politiche di prevenzione».