Simone Porrovecchio, L’Espresso 6/6/2014, 6 giugno 2014
UN SUPEREROE CHIAMATO TURING
In Gran Bretagna è l’anno di Alan Turing. Matematico, logico, criptoanalista, padre del computer, filosofo e membro della Royal Society fino al 1952, Turing è morto sucida sessant’anni fa, a quarantuno anni, dopo essere stato denunciato e costretto a un trattamento forzato di estrogeni sintetici, la castrazione chimica, perché gay. Turing padre dell’intelligenza artificiale, certo, ma anche «uomo coraggioso, eroe di guerra, modello per generazioni future di scienziati»: così lo ha definito il comunicato ufficiale di Buckingham Palace il giorno della riabilitazione postuma da parte della Regina Elisabetta, a Natale scorso.
Il genio sfortunato era già uscito dalla cerchia di mito per addetti ai lavori e di icona gay grazie a un film del 2001, "Enigma", che legava direttamente l’abilità di Turing nel decrittare il codice nazista alla scoperta del massacro russo a Katyn. E grazie all’omaggio nascosto (e più volte smentito) che gli renderebbe il logo della Apple: una mela morsicata, come quella, piena di cianuro, che il matematico usò per suicidarsi. Quest’anno però è quello della consacrazione di Turing come icona pop. Per celebrare Alan Mathison Turing e ricordarne l’anniversario della morte, sono in arrivo un musical, un film e persino un’opera per un coro di 200 persone. Tutto made in England. Il musical "A Man from the Future", prodotto dalla Bbc, è stato scritto e composto dal duo elettro pop inglese Pet Shop Boys, Neil Tennant e Chris Lowe. L’altro progetto musicale dedicato a Turing, il coro sinfonico "Codebreaker", è invece opera di un giovane ma già celebre compositore britannico, James McCarthy. Dopo l’estate è in arrivo "The Imitation Game", film del regista norvegese Morten Tyldum con Benedict Cumberbatch, uno dei film più attesi dell’anno: a ottobre scorso, appena trapelato il nome dell’astro nascente del cinema d’oltremanica per il ruolo di Turing, "Time" gli ha dedicato una copertina.
Il tributo firmato Pet Shop Boys sarà presentato in anteprima mondiale alla Royal Albert Hall il 23 luglio, in apertura dei "Proms" sponsorizzati da Bbc, i popolarissimi festival di musica e cultura che animano Londra da luglio a settembre. Dopo l’estate entrerà in cartellone quasi sicuramente all’Albert Hall, con decine di date, e diventerà quasi sicuramente anche un cd. Un lavoro che accosta l’orchestra sinfonica della Bbc e le tastiere elettroniche degli ex ragazzi del pop intellettuale, diretta da Sven Helbig che ha già collaborato con i due musicisti per il recente balletto "The Most Incredible Thing", ispirato al favoliere danese Hans Christian Andersen. Per Robert Wright, direttore degli eventi di Bbc Proms e responsabile di Bbc Radio 3, è un capolavoro annunciato: «Ai Pet Shop Boys è riuscito di unire per 60 minuti (ma la versione finale sarà più lunga) di grande musica e letteratura, con la forza del miglior intrattenimento di stampo inglese e l’impegno sul terreno dei valori e della libertà, per ricordare un uomo eccezionale cui la Gran Bretagna sarà grata per l’eternità».
A rendere così toccante la vita di Turing, però, è il fatto che la linea tra orgoglio e vergogna è sottile. Lo sottolinea Neil Tennant: «Quella di Turing è una storia eccezionale, e terribile. Una macchia sul nostro Paese». Il perdono della Regina - quello del Governo di Sua Maestà era già arrivato nel 2009 per bocca dell’allora Primo Ministro laburista Gordon Brown - è stato certamente un atto importante, e dovuto. Ma cosa resta per gli altri 75 mila condannati per omosessualità dalla giustizia inglese, da Oscar Wilde al 1967? «Sessant’anni di attesa sono troppi, non ci sono dubbi», ammette Tennant. «Ma poteva non succedere nulla neanche ora, e sarebbe stato peggio. Certo ci vorrebbe un atto di giustizia nei confronti di tutti i gay perseguitati, imprigionati e isolati nel passato».
Il loro musical però vuole essere proprio questo: un inno alla libertà dell’uomo, un’opera che vuole ricordare Turing per ricordare tutti quelli che hanno sofferto come lui. È vero che nei riguardi di Turing le autorità britanniche sono state particolarmente spietate. Anche perché, nonostante la tortura di Stato che era la terapia per la castrazione chimica, Turing ha continuato a lavorare fino alla morte, il sette giugno 1954. «Non volevamo un musical narrativo», continua Tennant. «Siamo partiti dalla bellissima biografia di Andrew Hodge "Alan Turing: The Enigma", per raccontare con la musica la mente e il cuore di un genio, certo, ma anche dell’uomo solo». Mettere in musica una biografia non è impresa facile. Per questo i Pet Shop Boys si sono concentrati su quei momenti della vita di Turing che brillano per forza biografica e qualità poetica. «Siamo felici e orgogliosi per questo omaggio a un uomo che ha vissuto scienza e sessualità con decenni di anticipo sul suo tempo», racconta Tennant spiegando il titolo scelto, "A Man from the Future", che fa di Turing quasi un supereroe. Tennant ci tiene a sottolineare un possibile ruolo del Pet Shop Boys nella concessione del "Royal Pardon": «Durante le celebrazioni per le Olimpiadi del 2012 siamo riusciti a consegnare direttamente al Primo Ministro David Cameron un biglietto con scritto: "Gentile Primo Ministro, non crede anche lei che per il centenario della nascita di Alan Turing, che cade quest’anno, sarebbe un gesto bellissimo e di grande ispirazione per il nostro Paese se arrivasse il riconoscimento ufficiale di quell’ingiustizia?» Ci sono voluti due anni, ma il gesto è stato fatto.
Dal musical al film. "The Imitation Game", diretto da Morten Tyldum e scritto da Graham Moore, uscirà dopo l’estate distribuito da Weinstein negli Stati Uniti e da Studio Canal nel Regno Unito. Il film si concentra sul Turing scienziato ed eroe di guerra, il "codebreaker" che riuscì a annientare l’apparecchio elettromeccanico usato dai tedeschi per cifrare i messaggi. Insieme a Cumberbatch, somigliantissimo nel ruolo del protagonista, c’è l’élite del nuovo cinema inglese, a partire da Keira Knightley e Matthew Goode. Per Cumberbatch è la consacrazione definitiva dopo i riconoscimenti ottenuti per le sue interpretazioni in "12 anni da schiavo" e "Quinto Potere", il film su Julian Assange. «Alan Turing è una delle figure più importanti della nostra storia recente: purtroppo ha vissuto nel tempo e nel luogo sbagliato», dice l’attore. Il giorno del perdono regale, la produzione ha inviato alla stampa una foto di Cumberbatch accanto a una statua dedicata a Turing a Manchester, dove il matematico ha insegnato all’università. «È stato un momento molto emozionante», ricorda Cumberbatch. «Con quella foto mi è stato chiaro che non si tratta solo di un film importante, ma di un lavoro con un valore aggiunto per la memoria del mio Paese».
Storia curiosa quella della sceneggiatura di "Imitation Game". Già nel 2011 il copione era stato inserito al primo posto di una lista nera che si compila a Hollywood ogni anno con le migliori sceneggiature non ancora realizzate. Dopo trattative accanite con altri cinque studi di produzione, la Weinstein Company l’ha acquistata a febbraio di quest’anno per sette milioni di dollari: la cifra più alta mai pagata per un film di distribuzione americana all’European Film Market del Festival di Berlino. La gara al rialzo era nata dall’interesse iniziale di Leonardo Di Caprio, che aveva pensato di produrre il film e anche interpretarlo. A dirigerlo dovevano essere Ron Howard o David Yates. Poi DiCaprio ha rinunciato, e la scelta è caduta sul regista norvegese Tyldum probabilmente per far apparire la pellicola meno americana possibile, e più vicina a un approccio da "visual art" europea. Carriera singolare quella di Tyldum, 47 anni: ha girato solo quattro film, ma tra questi c’è "Headhunter" del 2011, il film norvegese di più grande successo commerciale di tutti i tempi. «La mia speranza più grande», racconta «è che il nostro film faccia giustizia a Turing, che porti allo scoperto le sue straordinarie qualità umane».
Leo stesso proposito di James McCarthy, 37 anni, che ha presentato al Barbican Hall, il tempio londinese della musica sinfonica, il suo coro "Codebreaker" dedicato a Turing. A condurre l’Hertfordshire Chorus il maestro David Temple, solista il soprano Naomi Harvey. «Volevo realizzare una sinfonia che fosse delicata e impetuosa, proprio come Turing», spiega il musicista. Ma com’era davvero Turing? La verità è che non ha lasciato molti scritti privati. Conoscere la sua dimensione intima richiede un faticoso lavoro d’archivio. Per questo oltre ad alcune lettere di Turing, alle toccanti poesie che aveva composto da bambino e a frammenti della biografia scritta dalla madre, Sara Turing, McCarthy per il suo coro si è rivolto ai grandi musicisti e poeti di cui Turing era appassionato. Ci sono il poema "L’Ouverture-Le Ebridi" di Felix Mendelssohn, la canzone per coro e orchestra "Toward the Unknown Region" del compositore inglese Vaughan Williams, la cantata "Meeresstille und glückliche Fahrt" di Beethoven. E poi l’epistola "De Profundis" di Oscar Wilde, le poesie di Wilfred Owen e Sara Teasdale. «Ho focalizzato il mio coro su tre momenti chiave della vita di Turing: il grande amore, l’unico, per il compagno di liceo Christopher Morcom, la Guerra, le ultime ore». Ma può un coro di 200 voci ricreare una dimensione intima? «Un grande coro è lo strumento artistico più adatto per elaborare la ricchissima complessità dell’intelletto di Turing. Certamente una sfida per chi compone e per chi canta». E si lancia in un paragone cinematografico: «Ho voluto che il mio coro facesse quello che Robert De Niro ha fatto in "Taxi Driver" o Daniel Day-Lewis nel "Petroliere": lasciarsi assorbire completamente dal personaggio. "Codebreaker" non è solo un coro: è un ritratto vivente di Alan Turing».