Mario Frongia, La Gazzetta dello Sport 6/6/2014, 6 giugno 2014
IL FIUTO PER GLI AFFARI, L’AMORE PER IL ROCK E GLI ESONERI FACILI
Attaccabrighe, maniaco di rock e chitarre: nella sua collezione la Fender di Jimmy Page. Scatti d’ira, affari chiusi su salviette da ristorante (Ibarbo), esoneri a raffica: ci passa anche Trapattoni. Massimo Cellino, 57 anni, è l’icona di chi vive sopra le righe. Amato-odiato, primogenito del re del grano, giovinezza in Australia: «A imparare l’inglese e un mondo che non mi avrebbe fatto sconti». Turbolente anche le relazioni con le autorità. Un maschio alfa, abile nell’azzardo: tappeto verde e quotidianità. Sposato, tre figli (Ercole, Edoardo ed Eleonora: dalla E del padre Ercole), il vezzo della Harley e del whisky stagionato. Marlboro d’ordinanza, Ac/Dc per sottofondo, i concerti con le star (da Venditti agli Iron Maiden).
Compra il Cagliari il 10 giugno 1992. Sedici miliardi, la metà per i debiti, agli Orrù. Dà subito Fonseca al Napoli. Impara calcio da Giorgi, lo affina con Mazzone. Studia calciatori e mercato con Longo e Vitali. In Lega diventa vicepresidente: «Sono Masaniello, mi batto contro le grandi». Farà affari con tutti. Alla Juve rifila O’Neill e Matri, a Moratti dà Suazo. Costruisce un Cagliari con 16 stagioni in A, una semifinale Uefa. «Mai debiti e scandali». Parte da Matteoli e Francescoli, prosegue con Moriero e Zebina, riporta Zola e Festa. Ha feeling con l’Uruguay di Paco Casal. Minacce e affari lo portano a Miami. Crea Asseminello e fonda la scuola di musica: gli dà il nome di mamma Fanny. È stato in prigione per l’Is Arenas Stadium, l’inchiesta è aperta. Ha altri processi per iva e dazi non pagati. Ora, detta i tempi dallo Yorkshire: nel suo studio, a Elland Road, c’è una Gibson beige.