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 2014  giugno 06 Venerdì calendario

QUANDO IL PC ERA IL FUTURO


Non poteva essere altrimenti: una serie che racconta la rivoluzione informatica dei primi anni Ottanta, in onda per la prima volta solo su internet. Oggi viviamo incollati a smartphone e pc: i social network sono diventati il fulcro delle nostre relazioni e dell’inserimento all’interno della comunità; i tempi in cui nacquero i primi personal computer ci sembrano, dunque, la preistoria. Avremo, probabilmente, conferma di questa percezione dando un’occhiata alla nuova serie del network AMC Halt and Catch Fire.
Il canale americano, per il lancio del prodotto, ha scelto di affidarsi in esclusiva alla piattaforma di microblogging multimediale Tumblr: è la prima volta che un telefilm debutta su un social network. Per l’occasione, AMC ha creato una pagina apposta su Tumblr, dove, dal 19 al 31 maggio, tutti gli utenti iscritti hanno potuto guardare l’intero primo episodio. La premiere è stata postata, poi, sul sito ufficiale di AMC e su portali di video on demand come Comcast, Time Warner Cable, AT&T Uverse,Verizon FiOS e Cox.
La serie è ambientata in Texas nel 1983: in dieci puntate, racconta il boom dei personal computer (una rivoluzione che dagli Stati Uniti non ha tardato a propagarsi nel resto del mondo) da un punto di vista duplice; quello degli imprenditori senza scrupoli, protesi al guadagno ad ogni costo e quello di giovani e talentuosi ingegneri.
Protagonista è Joe MacMillan (interpretato da Lee Pace), un ex dirigente dell’IBM che fa di un’ambizione inappagabile la sua unica ragione di vita: pretende di riscattarsi e così tenta di lanciare nel mercato informatico la sua piccola società. A Joe, chiaramente, non importa di infrangere regole o scendere a compromessi. Il suo destino si incrocerà con quello di Gordon (Scoot McNairy), un ingegnere informatico, e con il genio dei pc Cameron (Mackenzie Davis). A completare il cast c’è Kerry Bishé (la ex Lucy di Scrubs), nei panni della moglie di Gordon, un’ex genio dell’informatica diventata mamma. Con l’espressione Halt and Catch Fire si intende in gergo informatico l’istruzione che manda in cortocircuito i computer. La serie è approdata alla televisione americana lo scorso 1 giugno su AMC, il canale che ha dato vita a capolavori del piccolo schermo come Breaking Bad e Mad Men. Secondo gran parte della critica statunitense, Halt and Catch Fire è la nuova Mad Men: I due show, infatti, hanno alcune caratteristiche e finalità in comune, intendendo ricostruire in maniera fedele e dettagliata due momenti storici (gli anni Sessanta per Mad Men, gli anni Ottanta per Halt and Catch Fire) segnati da altrettante rivoluzioni socio-economiche (la crescita dell’industria pubblicitaria nel primo caso, l’utilizzo di massa dei computer nel secondo). «Halt and Catch Fire, è una divertente corsa lungo i primi giorni dell’era del Pc, un tempo in cui nessuno poteva immaginare che il peso di un computer portatile potesse essere inferiore a 7 chili», ha detto Charlie Collier, presidente del network. «È uno show perfetto per l’estate e, dato l’argomento, una buona occasione per essere la prima serie tv al debutto su Tumblr e la prima visione sui social media della AMC». Non è un caso, che mentre il suo cavallo di battaglia Mad Men è alle battute finali della settima ed ultima stagione, AMC abbia scelto di lanciare Halt and Catch Fire. Questa nuova serie aspira a imporsi all’interno di un filone che attualmente va per la maggiore: dopo il successo del film The Social Network (che racconta la nascita di Facebook), sulla rete HBO ha appena debuttato la nuova sitcom Silicon Valley, su un gruppo di nerd che sgomitano (in maniera spesso maldestra) per ottenere l’agognato successo.
«Io sono cresciuto negli anni Ottanta», ha affermato il protagonista di Halt and Catch Fire Lee Pace alla presentazione ufficiale. «Ero bambino, ma lavorando a questo show mi sono reso conto di quanto importanti sono stati quegli anni. Tutto quello che abbiamo oggi non ci sarebbe senza il contributo di questi uomini. Per prepararmi allo show ho fatto moltissime ricerche: ci sono tantissime persone che sono interessate a questo tipo di storie. Basti pensare al successo dei libri su Steve Jobs».