Marco Imarisio, Corriere della Sera 6/6/2014, 6 giugno 2014
CACCIARI JR, L’ANTI MOSE «VISTO? AVEVO RAGIONE»
DA UNO DEI NOSTRI INVIATI VENEZIA — «Cacciari il giovane» ha ormai qualche capello bianco. «Siccome non sono un manettaro e certo non amo le patrie galere...». Esaurita la consueta premessa, questi sono giorni lieti per Tommaso, figlio di Paolo ex deputato di Rifondazione comunista e nipote del più celebre Massimo, filosofo, ex sindaco di Venezia, spesso in televisione. Tommaso era il lato debole del triangolo di famiglia, attivista no global dall’impegno politico spesso considerato velleitario rispetto a quello di padre e zio importante, che spesso si dissociò dalle sue pratiche contro il Mose, e furono conflitti generazionali, aspri e soprattutto pubblici.
La sprezzante definizione di cui sopra fu coniata da Giancarlo Galan in persona. «Cacciari il giovane» aveva questa fissa del Mose, l’ha sempre avuta fin dall’inizio del nuovo secolo. «Non eravamo in tanti, questo va detto. Quando sento parlare di mobilitazione dei cittadini mi viene da ridere. Siamo sempre stati un manipolo di attivisti, centri sociali, associazione ambientaliste. La mitica società civile non c’era, mai vista, non pervenuta».
L’allora presidente forzista del Veneto non gradiva comunque la sua insistenza, le sue denunce e le azioni eclatanti, come l’occupazione degli uffici del Magistrato delle acque, che gli valsero una condanna penale e l’anatema di Massimo, «Non si fa così!», all’epoca appena rieletto sindaco. «Abbiamo passato dieci anni a gridare quel che ora è su tutti i giornali. Non ci ha mai ascoltato nessuno. Neppure in procura. Anzi. Mi sono preso otto mesi di reclusione per quella storia del 2005. Aspetto che qualche magistrato mi faccia le scuse». La vendetta è un piatto che può anche risultare indigesto. «Non mi aspettavo il coinvolgimento del sindaco Orsoni. Mi amareggia sapere che le sue timidezze nei confronti del Consorzio Venezia Nuova non sono di natura politica ma economica. Confesso di averlo anche votato, ma solo per via del suo avversario, Brunetta: pur di non averlo avrei votato anche Paperino».
Tommaso non lavora più come portiere di notte, circostanza che unita alle cronache di famiglia adornava sempre la sua biografia pubblica. La laurea ha finalmente fruttato un progetto europeo di ricerca sul diritto di cittadinanza. «Ancora per poco, poi anche a 36 anni suonati torno a essere precario, precarissimo». La vecchia assemblea permanente No Mose si è sciolta nel comitato No Grandi navi, la sua nuova lotta permanente. «Lo scavo del canale Contorta-Sant’Angelo è la prossima grade opera inutile e costosa. Permetterà il passaggio di questi bestioni del mare, darà il colpo di grazia alla laguna e farà ricchi i soliti noti. Scommettiamo che tra dieci anni siamo qui a parlarne?» Cacciari il giovane non è ancora invecchiato a sufficienza per vestire i panni del profeta. Ma con il Mose ci ha preso, eccome.