Matteo Indice, Il Secolo XIX 5/6/2014, 5 giugno 2014
Matteo Indice per “Il Secolo XIX” Francesca Amisano, nuora dell’ex presidente Carige Giovanni Berneschi, d’istinto sorride nel parlatorio del carcere di Pontedecimo
Matteo Indice per “Il Secolo XIX” Francesca Amisano, nuora dell’ex presidente Carige Giovanni Berneschi, d’istinto sorride nel parlatorio del carcere di Pontedecimo. In cella da una settimana, le danno la possibilità d’incontrare il marito Alberto Berneschi e non sanno d’essere intercettati. Ecco perché lei parte a razzo, chiedendogli di mettere in sicurezza quasi due milioni scampati ai primi sequestri. Finché non viene il peggio, quando entrambi si abbandonano a una serie di considerazioni “storiche” su Berneschi senior, guarnite dalla chiosa lapidaria del figlio: «Quello è un pazzo: rubava, rubava, ma mica solo due milioni...». BERNESCHI ARRESTATO BERNESCHI ARRESTATO Sono le 9,20 di giovedì 29 maggio e le cimici della Finanza registrano tutto, al punto che il giudice dell’indagine preliminare Adriana Petri respingerà la richiesta di scarcerazione avanzata da Amisano (la Procura aveva chiesto di arrestarla ritenendola complice di Giovanni Berneschi nelle maxi-truffe all’istituto di credito genovese, ndr). «PUÒ FARLO MIA SORELLA MA È UN PO’ GIOVANE...» Il colloquio, per essere comprensibile, va necessariamente ripercorso nella sua rigida sequenza temporale. Berneschi jr: «Sei finita in un gioco più grande di te, questi se ne approfittano». Amisano: «Certo». Berneschi jr: «Stiamo pagando la deficienza di quell’uomo cogl...(riferito al padre, ndr)». BANCA CARIGE BANCA CARIGE Amisano: «Stai a sentire una cosa, a proposito. Se non l’avete già fatto, dovete sentire un attimino per “Mb” (società che secondo i pm serviva a schermare vari riciclaggi operati da Giovanni Berneschi, ndr)». Berneschi jr: «Sì». Amisano: «La Mb, di cui sei proprietario...soltanto di contanti ha un milione in cassa». Berneschi jr: «Mmmm» Amisano: «Io ho pensato alla Ticchi (soprannome dato alla sorella Benedetta, ritenuta da Francesca potenziale mediatrice per far sparire i soldi, ndr), ma la Ticchi è troppo piccola». «SONO RIMASTO VERGINE CI SAREBBE DA RIDERE» GIOVANNI BERNESCHI FOTO INFOPHOTO GIOVANNI BERNESCHI FOTO INFOPHOTO Il “piano” prevede insomma che ad agire sia Alberto in persona: al momento non è indagato e i ruoli operativi, anche dentro la società-schermo, secondo gli investigatori erano di Amisano. Amisano: «Ora, siccome l’avvocato mi ha detto che dovrò dare le dimissioni e tu sei al 95% di quella società (Alberto Berneschi è proprietario in realtà del 99,5% delle quote della Mb Service, ndr), cazzo, facciamo quello che vogliamo fare... Non ce li tocca più nessuno quei soldi là, perché tu almeno sei rimasto vergine». Berneschi jr: «Boh, sì, io dovrei essere rimasto vergine». Amisano: «Ma l’hai letta la relazione [del giudice]?». Berneschi jr: «No guarda, io non ce la faccio...Ogni tanto qualcuno mi viene a scocciare che sui giornali c’è scritto, ci sono anche le intercettazioni sui giornali». Amisano: «Tutto?». Berneschi jr: «Tutto, quasi tutto». berneschi giovanni x berneschi giovanni x Amisano: «Bene bene. Ma io sono stata tanto tanto contenta quando ho letto quelle cose lì [nell’ordinanza di arresto]....Tutti dicono che sei una testa matta, che quando senti parlare tuo padre t’incazzi. Io, guarda, [se dicono così] è la cosa migliore...». Berneschi jr: «Guarda, se non ci fossi tu qua dentro ci sarebbe quasi da ridere». Cosa siano quei soldi che devono essere spostati in fretta e furia, lo spiega lo stesso gip: «È la liquidità presente sul conto corrente intestato alla Mb Service nell’agenzia 395 di Banca Carige alla Spezia. Si doveva trasferire all’estero, tramite la Vanador di Sergio Maria Calloni (prestanome arrestato insieme a Berneschi e Amisano, ndr) per pagare Ferdinando Menconi (ex manager Carige ai domiciliari) in relazione alla cessione del 50% dell’Hotel Holiday Inn di Lugano». Lì erano riciclati i soldi delle plusvalenze-truffa negli acquisti, da parte del comparto assicurativo Carige Vita, di società appartenenti all’immobiliarista Ernesto Cavallini, del quale Berneschi e Menconi erano in realtà soci occulti. Berneschi Berneschi Insiste, il giudice: «La Amisano, ristretta in carcere, parla al marito del corpo del reato, o meglio di parte di esso. E il messaggio che invia all’interlocutore non è quello di aiutarla a collaborare con gli inquirenti, per dimostrare che vuole davvero prendere le distanze, così da mostrare di essere meritevole di recuperare la propria libertà personale. Al contrario, la donna dice al marito: poiché tu hai il 95% della società e non sei indagato, “se non l’avete già fatto”, di quel milione e ottocentomila euro “facciamo quello che vogliamo fare”». Il colloquio successivo è invece decisamente accusatorio nei confronti di Giovanni Berneschi, l’uomo che per quindici anni ha deciso i destini di Carige. Amisano: «È un disastro, è una testa di c... allucinante». Berneschi jr: «Lo so, però l’ho sempre detto che è pazzo». Amisano: «È un pazzo, un pazzo totale: metterci in questa situazione, è un pazzo totale...gliel’ho detto [al giudice]». Poi ricorda la giustificazione architettata da Giovanni Berneschi dopo che sulla stampa era filtrata la notizia di 13 milioni scudati dalla Svizzera. «LEI SEMBRA CITRULLA IN REALTÀ È UN FALCO» BERNESCHI BERNESCHI L’ex presidente voleva dichiarare in pubblico che appartenevano a Bruno Amisano, padre di Francesca, manager della Winchester Italia (armi) morto nel 1993. Amisano: «Io gliel’ho detto che papà non si toccava... e lui ci ha garantito, tranquillo, che quei soldi erano soldi suoi, guadagnati nel tempo. Anche perché io non lo so tutto il resto di... io tutta l’architettura non la conosco». Berneschi jr: «Ma no, ma nessuno la conosce». Amisano: «Ecco». Berneschi jr: «Il problema di ’sto cretino qua (riferito a suo padre, ndr) , lo vedi: questi soldi che ha sicuramente rubato...perché ha rubato...no, non sono due milioni di euro; se fossero stati due milioni di euro nessuno diceva niente. Ma ’sto qua è un folle, un pazzo». Il tribunale rimarca il ruolo tutt’altro inconsapevole di Francesca Amisano citando un’altra intercettazione. A parlare era il commercialista Andrea Vallebuona (pure lui finito in cella poiché ritenuto l’architetto di varie schermature societarie, ndr). Definiva Amisano «solo all’apparenza una citrulla, in realtà è un falco». Non solo. Cosa fa la nuora di Berneschi quando, due giorni dopo il colloquio in cella con il marito, i pubblici ministeri Nicola Piacente e Silvio Franz le contestano quell’intercettazione? «Ne minimizza il significato. E come da copione - insiste il giudice - giustifica come “comprensibile e umano” l’aver parlato con suo marito di quei soldi». CARIGE CARIGE «COSÌ BERNESCHI SENIOR MI RIVELÒ I SUOI AFFARI» Altre dichiarazioni rese dalla stessa Amisano nel faccia a faccia con il pm restano comunque illuminanti. In primis: «Giovanni Berneschi cinque anni fa mi ha portato a Lugano. Quando siamo arrivati davanti all’Holiday Inn ha detto: “Guarda, questo per metà è nostro”». Ma se le fanno presente che riportare in Italia le quote di un albergo comprato in Svizzera con i soldi d’una truffa non era una buona cosa, cade dal pero e fa imbestialire i magistrati: «Magari poteva diventare un’operazione regolare se gestita dalla mia società». Oppure: «Il fine poteva essere “cerchiamo di far rientrare il denaro pagando il minor numero di tasse”». Aveva provato a tener fuori il marito Alberto Berneschi: «Lui e mio suocero non hanno un buon rapporto: io ero una sorta di cuscinetto, sono stata usata». Per il gip non regge, visto quel che aveva combinato in galera: «L’indagata ha tendenza a manomettere le prove e non ha remora morale a operare in maniera illegale per mero profitto». Perciò resta dentro.