Paolo Siepi, ItaliaOggi 5/6/2014, 5 giugno 2014
PERISCOPIO
Sergio Marchionne, a.d. di Fiat-Krysler, ha maltrattato, al Festival dell’economia di Trento, il suo intervistatore, il direttore del Sole 24 ore, Roberto Napoletano. Con frecciate tipo: «Lei parla come un vecchio politico, non come quello che ho appena visto» (era Renzi ndr). Il manager canadese ha usato il direttore de Il Sole 24 ore come un punching ball, manco fosse Landini, della Fiom. I maligni in platea dicono che, dopo un trattamento così, Napoletano può scordarsi di passare al Corriere della Sera. O forse era un test per vedere se sa reggere il tipico rapporto che la Fiat ha con i suoi direttori. Il Fatto.
I 5 Stelle presentano una legge per evitare che la pasta italiana sia fatta con il grano saraceno (che fu introdotto in Italia dagli Sforza nel ’500). Grillo è stato mezz’ora con Farange ed è già diventato xenofobo. Il rompi-spread. MF.
Simbologie padane. L’hub di Malpensa diventerà uno scalo marci. Maurizio Crippa. Il Foglio.
Le esibizioni in occasione del 2 giugno dei nove jet militari che sputano tricolore dal sedere sono pagate dagli sponsor, Fastweb in testa. Alessandro Robecchi. Il Fatto.
Il dg della Rai, Gubitosi preferisce «parlare, non di tagli ma di ottimizzazione, di crescita». Perché è ancora lì che cerca di farsi ricevere a Palazzo Chigi e intanto prepara tappeti rossi-lingua per l’Immortale Expo e l’Imperituro Semestre Europeo. Marco Travaglio. Il Fatto.
Va di moda il buddhismo, soprattutto in Toscana. Diverte e fa bene, dicono gli adepti e soprattutto le adepte. Carlo Rossella. Il Foglio.
Bisognerebbe smettere di ragionare per categorie predefinite. Parlare di letteratura solo quando muore un poeta. Commuoverci per un minuto per poi ricominciare a guardare calciatori e cuochi come se fossero degli eroi. A farla finita con la parodia in cui il politico preso di mira se la ride in prima fila. A cambiare spartiti, non partiti. Alessandro Bergonzoni. Il Giornale.
Attorno alla parabola di Fitto, fanno notare attenti forzisti, c’è una leggenda nera, di morte. La sua carriera cominciò il giorno dei funerali del papà, quando prese la parola, unico tra i tre figli, e ne tracciò il ritratto con voce ferma. Poi ne prese il posto nell’attività politica. Un altro lutto decisivo per il suo destino fu quello di Pinuccio Tatarella da Cerignola, l’inventore di An. Tatarella morì nel ’99 e i maligni raccontano che, da allora, Fitto ebbe spianata la strada in Puglia. Capito, Berlusconi? Il Fatto.
A proposito dell’anatema sulla fecondazione eterologa basterebbe ricordare che Alessandro Manzoni, nato da un rapporto extraconiugale della madre, la vivacissima Giulia Beccaria, ebbe sempre un ricordo deferente ed affettuoso verso il padre «putativo» Pietro, notoriamente impotente! E soprattutto non ebbe problemi psicologici, come oggi si afferma, per non aver conosciuto i veri genitori biologici. Giorgio Lambertenghi Deliliers, professore emerito di ematologia all’Università degli Studi di Milano. Corsera.
Siccome non è possibile rispettare le leggi che ci piacciono e non rispettare quelle che non ci stanno bene, credo sia necessario prevedere delle immediate sanzioni pecuniarie nei confronti dei giornali che violano la legge, pubblicando le intercettazioni. Giuliano Pisapia, In attesa di giustizia. Guerini.
Beria arrivava troppo presto e troppo solo per la prima perestroika. Prima di partire per Potsdam, Stalin attribuisce a Beria il 9 luglio 1945 il titolo di maresciallo. Le sue sole attività militari sono consistite nell’organizzare le deportazioni di una dozzina dei popoli dell’Urss. È senza dubbio l’unico maresciallo della storia i cui soli fatti di guerra siano delle operazioni di polizia contro i suoi propri cittadini. Questa è l’essenza del regime di Stalin. Regime del quale, pur collaborando, Beria tentò di distruggere la presa. Non fa bene avere ragione troppo in anticipo. Jean-Jacques Marie, Beria le bourreau politique de Stalin. Tallandier.
Mi chiamarono pazzo nel 1896 quando annunciai la scoperta dei raggi cosmici. Ripetutamente si presero gioco di me e poi, anni dopo, capirono che avevo ragione. Presumo che si ripeterà di nuovo quando affermerò di aver scoperto una fonte di energia sconosciuta, un’energia illimitata, che può essere accumulata. Nikol Tesla, padre della corrente alternata. Libero.
Ci sono delle persone che hanno un figlio perché non hanno i mezzi per offrirsi un cane. Coluche, Pensées et anecdotes». Le Cherche Midi.
Leggerò brani del mio amico Alberto Arbasino che ha le mie stesse origini lombarde, stessa educazione, identico modo di ascoltare, di cogliere le scempiaggini del mondo, l’ironia della salvezza. Ammiro la sua immensa cultura. Franca Valeri, attrice, compiendo 90 anni. La Stampa.
Nel corso della cena in Campidoglio per festeggiare i suoi ottant’anni, Alberto Sordi conquistò mia madre dicendole: «Ma una bella signora come lei non sarà mica di sinistra?». Barbara Palombelli. Il Giornale.
Alle banche non deve essere più consentito di esporsi massicciamente ad investimenti estranei al loro mestiere col miraggio dei profitti di cui godrebbero, ma a rischio delle perdite che graverebbero sui contribuenti. Salvatore Bragantini. Corsera.
L’Italia è al primo posto in Europa in base al numero di donne (27%) che lasciano il lavoro dopo la prima maternità. Chicca Olivetti. il Giorno.
Mi vengono i brividi quando mi definiscono intellettuale di destra. La cultura non ha colore: si divide solo in buona, mediocre o pessima. Giordano Bruno Guerri, storico, Epolis.
L’Italia è in un duello continuo ed eterno con se stessa ma, come nel film, non si capisce più quale sia stata la causa originaria di questo duello. Francesco Bonami. il Riformista.
Se mi fossi impegnato nell’attività privata avrei avuto molte più soddisfazioni anche se non sarei mai diventato certamente così ricco come il mio fratellastro Vincent Bolloré. Io ho scelto la politica perché preferisco frequentare la Storia che i soldi. Gérard Longuet, senatore francese dell’Ump. Nouvel Obs.
Mensa popolare. Una zuppa/ di verdura/ ed è subito pera. Gino Patroni.
Saviano è un opinion leader, oltre che uno scrittore famoso. Per questo è odiato da tanti. Quando va in televisione e dice di essersi emozionato leggendo i Racconti di Kolyma e poi, il giorno dopo, vai in libreria e questo libro è esaurito, io penso che Saviano svolga un’azione positiva. Toni Servillo, attore. Corsera.
Il nervo sciatico mi dà sui nervi. Roberto Gervaso. Il Messaggero.
Paolo Siepi, ItaliaOggi 5/6/2014