Andrea Montanari, MilanoFinanza 5/6/2014, 5 giugno 2014
A RISCHIO PIÙ DI 6 MILIARDI DI EURO
La Lagunopoli scoppiata ieri a Venezia, che ha decapitato il Comune e portato all’arresto di 35 persone (100 sono gli indagati), ha un impatto diretto sui lavori affidati al Consorzio Venezia Nuova, il concessionario del ministero delle Infrastrutture, che dovrebbero completarsi entro fine 2016. Un’opera faraonica giunta all’87% di realizzazione che dovrà salvaguardare la città in caso di fenomeni di acqua alta e allagamenti.
Ma lo sconquasso provocato dalla maxi-inchiesta può mettere a rischio anche i valori in gioco. Perché dai conti 2013 del Consorzio che garantisce lavoro a 133 dipendenti (oltre all’indotto) emerge come l’attivo patrimoniale sia di oltre 6,3 miliardi, la gran parte (6,19 miliardi) riferibili ai lavori in corso del cantiere che proprio l’anno scorso ha avuto una importante accelerazione (quasi 600 milioni il controvalore).
E proprio nel corso del 2013 è arrivata un’importante erogazione a medio-lungo termine (438,4 milioni) da parte della Banca Europa per gli Investimenti, a fronte del finanziamento da 500 milioni sottoscritto dal Consorzio all’inizio dello scorso anno. Questa nuova iniezione di capitali ha fatto impennare la posizione finanziaria netta negativa passata da un saldo di -45,3 milioni del 2012 a -443,5 milioni del 2013. A diminuire sensibilmente sono stati i debiti verso fornitori calati da 381 a 214 milioni. Il tutto a fronte di un monte debiti complessivi di 6,3 miliardi. E proprio il tema dell’esposizione bancaria è stata oggetto di particolare attenzione da parte del board del Consorzio durante l’approvazione del bilancio. «Al fine di mitigare la situazione di squilibrio finanziario», si legge nella relazione di bilancio, «la società ha sottoscritto il 17 dicembre un finanziamento ponte da 100 milioni con Unicredit che ha consentito di superare il periodo novembre 2013 (data dell’ultima erogazione del primo contratto con la Bei) al febbraio 2014». Perché poi, proprio a metà dello scorso febbraio, è stato sottoscritto un nuovo contratto con la Bei «che mette a disposizione 200 milioni». Il rimborso del capitale prestato nel corso di quest’anno, conclude la nota firmata da Mauro Fabris, presidente del consiglio direttivo del Consorzio, «verrà effettuato nei prossimi tre anni». Sempre che tutto non venga congelato per le indagini in corso. Tanto più che la Guardia di Finanza da anni sta passando al setaccio i conti dal 2005 al 2010 in merito all’Iva e della altre imposte non versate.
Andrea Montanari, MilanoFinanza 5/6/2014