Claudia Casiraghi, Libero 5/6/2014, 5 giugno 2014
IL LATO EROTICO DEL CARCERE
Piper Chapman (Taylor Schilling) si aggira perplessa tra i corridoi lerci del Lichtfield, strabordanti di lesbiche e trans, e da oggi protagonisti assoluti dell’offerta di Infinity Mediaset. I suoi capelli biondi e la pelle diafana stridono con l’aria che tira tra quelle mura e la sola idea di doverci passare i prossimi quindici mesi sembra farla impazzire. Gli attacchi di panico si susseguono frenetici, interrotti qua e là da lacrime e flashback che, quantomeno, aiutano a portare un po’ di colore tra le strutture grigie del carcere femminile in cui è rinchiusa. Gli anni della sua ribellione, un tempo così sensati, appaiono lontani e confusi, sbagliati come mai prima d’ora. Persino l’amore saffico per la compagna di college Alex Vause (Laura Prepon) sbiadisce lentamente alla vista di quella divisa arancione, ormai emblema del successo di Orange is the New Black e del genio produttivo di Jenji Kohan.
Lanciata su Netflix solo un anno fa, la serie ha rapidamente conquistato cuori e riflettori, arraffando con prepotenza una fetta considerevole del mercato internazionale. Ma in Italia tardava ad arrivare. Mya, tra i canali di punta di Mediaset Premium, ne ha rimandato la messa in onda, prevista ora per il prossimo settembre. Lasciare in sospeso una delle pietre miliari della televisione americana non era però possibile e a coprire il gap temporale è arrivato Infinity, lo streaming ondemand del gruppo di Cologno Monzese. Bypassando per la prima volta i canali ufficiali di diffusione, la piattaforma online è riuscita a fare propria una delle migliori serie che Netflix abbia mai prodotto, una serie capace pure di superare in ascolti (clic, in questo caso) il fenomeno mediatico intitolato House of Cards.
Basata sule memorie di Piper Kerman, Orange is the new black racconta la tragicomica vicenda di Taylor Schilling, un’ex lesbica costretta a pagare con la detenzione un errore del passato. I toni sono insoliti: non abbastanza autorevoli da risultare moralisti, ma non abbastanza semplicistici per risultare scanzonati. «La serie indaga sull’autodistruzione e sulla brutalità che si annida nell’animo femminile», aveva dichiarato a suo tempo la Kohan spiegando come il carcere fosse solo un elemento funzionale alla narrazione. Il risultato è stato eccezionale: con la serie infilata nella categoria della «dramedy» le sue attrici sono assurte in breve tempo a pupille di critica e pubblico.
Persino Laverne Cox, trans nello show e nella vita, è riuscita ad evitare critiche e giudizi, incantando gli spettatori e approdando con facilità sulla copertina del «Time».
Ma Orange is the new black non è l’unica novità di Infinity che, forse consapevole delle mancanze del cinema moderno, ha deciso di affiancare al pacchetto cinema un pacchetto serie tv composto di venti titoli (The Big Bang Theory, Arrow, The Mentalist, ecc.) per un totale di 44 stagioni e ben 783 episodi.
Tutti fruibili come sempre all’insegna del «dove, come e quando vuoi».
Lo streaming ondemand di Mediaset è infatti disponibile su una gamma ampissima di dispositivi: dallo smartphone al pc a tablet e televisioni passando pure per l’Xbox, ultimo device reso compatibile con il servizio.
«Con questa partnership, Microsft e Infinity rendono possibile un ulteriore passo in avanti verso la tv del futuro», ha dichiarato ieri Chiara Tosato, responsabile del progetto, aggiungendo orgogliosa che non ci saranno costi aggiuntivi.
Serie tv, film, cartoni animati saranno disponibili per tutti gli abbonati a 9,99 euro al mese.