Gianandrea Gaiani, Libero 5/6/2014, 5 giugno 2014
LA PINOTTI VA ALLA GUERRA MA I RUSSI SCOPRONO LA SUA NAVE SPIA
A Roma cambiano i governi ma il vecchio vizio di tenere nascoste agli italiani le operazioni militari resta un principio ben saldo anche se quasi sempre i segreti vengono rivelati e le figuracce abbondano. Dal 15 giugno sarà in azione nel Mar nero la nave-spia Elettra, unità da 3 mila tonnellate definita ufficialmente da «supporto polivalente» ma piena di sensori per l’intercettazione di emissioni elettroniche e comunicazioni con a bordo un equipaggio misto composto da marinai e specialisti dell’intelligence.
L’obiettivo della missione, come hanno confermato fonti ben informate che hanno chiesto l’anonimato, è raccogliere informazioni sulle attività militari russe e dei secessionisti attivi nel sud est dell’Ucraina intercettando le comunicazioni e raccogliendo dati. Una missione di carattere nazionale, precisano le fonti, cioè voluta da Roma e non imposta dagli alleati della Nato con i quali potranno venire condivise parte delle informazioni raccolte. La crociera dell’Elettra doveva probabilmente restare segreta negli intendimenti del governo dal momento che non risulta siano state fornite informazioni al riguardo né al Parlamento né, sembra, al Copasir, il Comitato parlamentare per la sicurezza della repubblica che tiene i rapporti con le agenzie d’intelligence. Del resto la decisione del Ministro della Difesa Roberta Pinotti di inviare una nave a spiare i russi nel Mar Nero farà anche piacere agli USA e alla NATO ma stona con i continui proclami al dialogo con Mosca formulati dal ministro degli Esteri Federica Mogherini che ha lamentato l’immobilismo dell’Unione Europea su questo fronte.
Se le divergenze tra le due ministre renziane appaiono sempre più aspre ed evidenti a smascherare le ambiguità italiche ha provveduto martedì l’agenzia russa RIA Novosti che, citando una fonte militare-diplomatica, ha riferito che l’Elettra entrerà nel Mar Nero il 15 giugno per dare il cambio alla nave spia francese Dupuy de Lome che ha lasciato il Mar Nero il 29 maggio. Le navi spia hanno una rilevanza strategica e nella crisi in Ucraina le informazioni raccolte potrebbero rivelare dettagli utili anche a cogliere gli indizi di un eventuale intervento militare russo in Ucraina. Per scoprire la «missione segreta» della nave italiana i russi hanno faticato ben poco dal momento che, in base alla Convenzione di Montreux, le navi militari che entrano nel Mar Nero e non appartengono a Paesi che si affacciano su quel bacino devono presentare richiesta alle autorità turche che controllano gli Stretti dei Dardanelli e del Bosforo. La richiesta italiana non poteva quindi restare segreta ed è stato da ingenui ritenere che i russi non venissero a sapere dell’imminente transito di una nave spia di una marina della Nato e che non usassero l’informazione come arma mediatica per mettere in difficoltà il governo italiano.
La missione dell’Elettra dovrebbe concludersi nella prima settimana di luglio poiché la stessa Convenzione di Montreux prevede che la presenza nel Mar Nero di navi militari di Stati non rivieraschi non si prolunghi oltre i 21 giorni. Nel marzo scorso però il cacciatorpediniere americano Taylor rimase di fronte alla Crimea, in fase di annessione alla Federazione Russa, ben 32 giorni provocando le proteste vibranti del Cremlino che oggi considera la presenza navale della Nato in quelle acque (al momento sono presenti un incrociatore americano e una fregata francese) una minaccia ai suoi confini. La missione dell’Elettra pone l’Italia in una posizione di antagonismo a Mosca nell’ambito della crisi (ormai quasi una guerra) in atto in Ucraina appiattendo Roma sulle posizioni di Washington anche se alcune fonti confidenziali sottolineano che la nave italiana si terrà a distanza dalle coste russe e che la missione non intende irritare il Cremlino.
L’imbarazzo del governo Renzi è evidente, la notizia non è stata commentata ieri da nessun esponente dell’esecutivo ma ha provocato l’interrogazione del deputato della Lega Nord Gianluca Pini che al ministro Mogherini ha chiesto di confermare o smentire la missione dell’Elettra.
«Si tratterebbe di un atto politicamente sensibile contesta il parlamentare del Carroccio di cui non è stata data alcuna informativa ufficiale e che sconvolge la linea di equilibrio fino ad oggi tenuta dalla Farnesina» al punto che l’Osce ha riconosciuto all’Italia un ruolo di mediazione nella questione russa. Per questo, conclude Pini, sarebbe «gravissimo avere solo ora conferma di una notizia potenzialmente esplosiva sotto il profilo geopolitico e, di riflesso, economico».