Marco Bertoncini, ItaliaOggi 4/6/2014, 4 giugno 2014
OCCHIO, FD’IT HA UN MLN DI VOTI
La base c’è: un milione di voti. Il risultato europeo di Fratelli d’Italia migliora, e non poco, il dato delle politiche dell’anno scorso, quando il partito (appena costituito) era rimasto sotto i 700mila voti. La percentuale è, in certa misura, tranquillizzante per la triade Meloni-Crosetto-La Russa, essendo passata da un filo sotto il 2 (politiche) a un filo sotto il 3,7% (europee). L’amarezza per aver fallito il superamento dell’asticella, e quindi mancato l’ingresso nell’Europarlamento (pure al Senato non siede alcun rappresentante), si è sentita; però un fatto assodato è l’esistenza di un partito che raccoglie il sostegno di un milione di elettori.
I risultati regionali e amministrativi non sono deludenti. Semplicemente, confermano una presenza territoriale, indicando che c’è un radicamento periferico avviato e, semmai, da consolidare. Alle regionali piemontesi il 3,7% della lista è largamente inferiore al 5,2% riportato dal candidato presidente, Guido Crosetto, personaggio che gode popolarità (e che, diversamente da quasi tutti gli altri dirigenti del partito, ha un’origine liberale in FI). Meno soddisfacente l’Abruzzo, col 2%.
I dati delle amministrative sono stati molto vari. Limitandoci ai capoluoghi, va rilevato che in alcuni centri il simbolo del partito, come tale, era assente; in alcuni centri il partito si è collocato fuori del centro-destra, con un esito debole a Firenze (1,7%), robusto invece a Potenza (6%). Emergono i dati di Biella (5,2%), Ferrara (4%), Livorno (4,7%, ma in una lista congiunta con altri), Perugia (4,3%), Terni (4,2%) e Ascoli (5,4%). Fd’It è stato fra il 2 e il 4% a Bergamo, Cremona, Pavia, Forlì, Modena, Prato, Pesaro, Pescara, Bari.
La presenza del partito è risultata molto più soddisfacente nel Centro e nel Sud. Probabilmente un danno è venuto dalla mancata inclusione de la Destra di Francesco Storace, i cui voti sono rifluiti su Fi, a seguito di un accordo con Berlusconi (addirittura la Destra ha sostenuto la candidatura di Alessandra Mussolini, con la quale all’epoca delle regionali del 2005 si era arrivati allo scontro frontale). Tuttavia un fatto è innegabile: uno spazio, a destra dello schieramento politico, è oggi occupato da un partito pur ancora lontano dai risultati ottenuti dal Msi e, molto di più, da quelli riportati da An. La presenza del movimento non è solo politica nazionale, ma è strutturata in periferia. Il centro-destra, se e quando si ricostruirà come alleanza, dovrà tenerne conto. È un “partitino”, per dirla con il Cav; però c’è e potrebbe anche rafforzarsi.
Marco Bertoncini, ItaliaOggi 4/6/2014