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 2014  giugno 04 Mercoledì calendario

L’AUTO FA FLOP E LA FIAT FA PEGGIO


In maggio il mercato automobilistico italiano è tornato a registrare un risultato negativo dopo cinque mesi di moderata crescita, facendo segnare un calo del 3,8% rispetto al maggio 2013 a 131 mila unità immatricolate. In questo contesto Fiat Chrysler ha sofferto in misura maggiore dei concorrenti registrando una flessione del 10,8% a 36 mila veicoli venduti, ma il Lingotto si può consolare con i dati di Chrysler negli Stati Uniti.
Il risultato del settore in Italia, ha spiegato una nota del Centro Studi Promotor, è coerente con l’andamento dell’economia che, come mostrano gli ultimi dati sul pil e sulla produzione industriale, è entrata in stagnazione dopo un accenno di ripresa.
Sul calo delle immatricolazioni in maggio hanno però contribuito la forte delusione per gli incentivi ecologici annunciati in aprile ma che disponevano di scarsi fondi che si sono esauriti in pochissimo tempo. Il secondo elemento che ha frenato la domanda è stato l’appuntamento elettorale di due settimane fa. L’attesa per il risultato delle urne è da sempre in Italia un fattore di freno nelle decisioni di comprare una nuova vettura.
Fiat Chrysler, come accade spesso ai leader di mercato nei vari Paesi, ha sofferto più dei concorrenti questo calo.
Il Lingotto infatti ha immatricolato in maggio 36.700 vetture, circa l’11% in meno rispetto allo stesso mese del 2013. La quota è quindi scesa al 27,9% rispetto al 30,2% del 2013. Nel progressivo annuo le registrazioni di Fiat Chrysler sono state così oltre 177 mila, per una quota del 28,2%. Rispetto allo stesso periodo del 2013, i volumi sono calati dell’1,3% e la quota è scesa di una percentuale analoga. Tra i grandi gruppi, il Lingotto è quindi stato quello che ha sofferto di più del risultato negativo del settore, se si esclude General Motors che ha pagato dazio dell’imminente ritiro del brand Chevrolet dal Vecchio continente. In termini di singoli brand, Fiat ha segnato un calo del 12,4%, Lancia con quasi 5.700 immatricolazioni ha segnato un calo del 6,3%, mentre Alfa Romeo con 3 mila immatricolazioni (-18,9%) ha chiuso maggio con una quota di mercato del 2,3%. Segno che il nuovo piano industriale svelato il 6 maggio dall’amministratore delegato Sergio Marchionne è quanto mai necessario per rilanciare il brand del Biscione. Soddisfazione invece per Jeep che ha immatricolato circa 900 unità, ovvero il 70,5% in più rispetto alle 525 del 2013. Il marchio ha migliorato sensibilmente volumi e quota di mercato in virtù dello sbarco sul mercato italiano della nuova Cherokee che, pur immatricolando in questa prima fase di commercializzazione solo le versioni a cambio manuale, è entrata nelle top 5 del segmento.
Le buone notizie per il Lingotto sono invece giunte dagli Stati Uniti, dove le vendite di Chrysler a maggio sono salite del 17% a 194.421 unità. L’incremento ha consentito di registrare il 50esimo mese consecutivo di crescita. «A maggio, con cinque weekend di vendita e la festività del Memorial Day, le immatricolazioni di Jeep e di pickup Ram si sono mantenute su livelli ottimi. Jeep ha registrato un record assoluto di vendite per il terzo mese consecutivo contribuendo al raggiungimento da parte di Chrysler del cinquantesimo mese consecutivo di crescita», ha spiegato Reid Bigland, responsabile commerciale per gli Stati Uniti della casa di Auburn Hills.

Luciano Mondellini, MilanoFinanza 4/6/2014