L.A., D - La Repubblica 31/5/2014, 31 maggio 2014
SE IL BABY SITTER È LUI
Nei paesi anglosassoni è un fenomeno conclamato. Ma quella del “tato”, il babysitter di sesso maschile, è una tendenza che da qualche anno ha iniziato a prendere piede anche in Italia. Nel 2013 sono stati il 20% in più i ragazzi, studenti o trentenni, che hanno deciso di intraprendere questa professione. Una crescita «contestuale alla richiesta, da parte delle famiglie, di “cicogne blu”, come li chiamiamo noi», spiega Monica Archibugi, tra le fondatrici di Cicogna.net. Per avere a domicilio una compagnia più “virile” (leggi energica e più resistente alle fatiche) con cui condividere passioni sportive, attività di gioco o studio. Anche per i giovani in età universitaria non è più un tabù spendere il proprio tempo in un mestiere che, oltre a essere ben retribuito, aiuta anche a formarsi. Nel ventaglio delle mansioni richieste alle “cicogne blu” (specie per bambini a partire dai 6 anni) spiccano le attività di ripetizione con una punta di domanda nelle materie scientifiche. «Allo stesso tempo», continua Archibugi, «al tato è quasi sempre richiesta la guida della auto, utile nelle città più grandi per accompagnare i bimbi alle attività omeridiane». L.A.