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 2014  maggio 31 Sabato calendario

PRIMA DELLE PRIME

Da quando è passata da Google a Facebook (nel 2007), le sue quotazioni non si sono fermate più. Ma ora sono da record: Sheryl Sandberg, 44enne direttore operativo del social network fondato da Mark Zuckerberg, nella classifica di People With Money è la prima fra le donne manager più pagate al mondo. Con i suoi 16,1 milioni di dollari di solo stipendio Sheryl è anche la manager più pagata di FB (più di altri potenti uomini-azienda) ed è una selfmade female billionaire (come la definiscono in America), con un patrimonio personale di più di un miliardo di dollari, dovuto al pacchetto di azioni che
possiede. Ma non sono solo i guadagni a far parlare di Sandberg. C’è l’impegno per la parità di genere nel mondo del lavoro, cominciato con il bestseller Lean in (Facciamoci avanti), in cui analizza le difficoltà che affrontano le donne. Del libro, acclamato come un moderno manifesto del femminismo, c’è ora una nuova edizione dedicata alle neolaurate. Celebri le sue affermazioni: «I ragazzi vengono apprezzati se assertivi, se una ragazza fa lo stesso viene definita bossy (prepotente, ndr) e disincentivata a essere leader». Oppure: «Non è un problema se gli uomini hanno un’elevata autostima, il problema è che le donne non ne hanno abbastanza». C’è chi - Huffington Post e NewYorker - l’accusa di una visione miope che non tiene conto delle barriere economiche e sociali che bloccano chi non ha i miliardi che ha lei. Chi la conosce dai tempi in cui lavorava per l’amministrazione Clinton dice che la vedrebbe bene come Presidente degli Stati Uniti. E certo la notizia della recente vendita di metà del suo pacchetto di azioni Facebook (17 milioni di dollari) e l’affermazione di voler donare 500 milioni di dollari per opere di bene sembrano preparare una “discesa in campo”. Lei nega, continua ad accumulare successi, a fare la mamma (ha due figli di 7 e 5 anni) e rassicurarci dicendo che è solo una di noi.