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 2014  giugno 03 Martedì calendario

ROSSI DI RABBIA

Pepito è partito. Ieri mattina ha lasciato di nascosto il suo bell’appartamento in un palazzo storico del centro di Firenze – il portone era presidiato da un nugolo di giornalisti -, è salito sul volo per Parigi e da lì ha preso l’aereo per Newark, negli Stati Uniti. Sbarcato nell’amato New Jersey ha imboccato la strada di casa, che si trova a North Haledon. Lì lo hanno accolto la madre Nilde, ex insegnante, la sorella Tina e la fidanzata Jenna Sodano, assistente di uno stilista di gioielli a Manhattan. Jenna è molto arrabbiata e ha ritwittato anche ieri messaggi di solidarietà al fidanzato. Ma più di lei ha liberato la rabbia il nonno materno di Rossi, Bruno Petrocelli. «Prandelli? Non portando Giuseppe al Mondiale ha fatto la più grande pagliacciata della sua vita», ha detto al programma di Radio Rai Un Giorno da Pecora . «Io tifo per gli Stati Uniti, ci fosse stato mio nipote avrei tifato per l’Italia ma ora non più, non posso fare il tifo per chi ha tradito mio nipote. Prandelli dovrebbe ascoltare le persone che parlano di Giuseppe, così si rende conto della scarogna che ha dato a mio nipote». La famiglia reagisce compatta, anche se con modalità diverse, all’esclusione di Giuseppe. Purtroppo suo papà Fernando, l’uomo che gli ha trasmesso la passione per il calcio, non c’è più da tempo. Rossi sbollirà con i suoi la rabbia per l’esclusione dal Mondiale. Prima di decollare, però, si è sfogato su twitter, con parole e discorsi che hanno infastidito il c.t. Prandelli.

Tweet Tweet La lettura di siti e giornali tra domenica e lunedì è andata di traverso all’attaccante della Fiorentina. Lo hanno ferito le insinuazioni sul fatto che sabato a Londra, nell’amichevole contro l’Irlanda, avrebbe tirato indietro la gamba e sarebbe rifuggito dai contrasti, per il timore di farsi male un’altra volta. «Paura? Che ridere - ha scritto sul social network dell’uccellino -. Arrivo col pensiero prima del difensore. Prossima volta, da dilettante, aspetto il difensore per prendere calci. Piccole precisioni (precisazioni, ndr) a cui tenevo». Puntualizzazione tecnica affilata, con sottofondo beffardo, che si potrebbe interpretare così: io evito i contrasti perché sono bravo nel dribbling e salto l’avversario. L’altro rospo in gola ha a che fare con le voci sull’insufficienza dei suoi test fisico-atletici a Coverciano: «Tutti dicono fuori forma: chiedete a chiunque i valori dei test in settimana e della partita. Vi stupirete». L’orgoglio del professionista d’alto livello, l’amarezza di chi non si aspettava la bocciatura, il sospetto di essere stato illuso, se non preso in giro. Rossi, però, non si dissocia dalla Nazionale. «Adesso la cosa più importante è’ tifare l’Italia. Forza Azzurri!! #quintastella». Andrea Pastorello, il procuratore che più lo segue da vicino, ha raccontato: «Ho detto a Giuseppe di mettersi tutto alle spalle, di riposarsi e di pensare alla prossima stagione. Il fatto che non abbia fatto contrasti sabato dipende dal suo modo di giocare».

Delusione Cesare Prandelli ci è rimasto male, i tweet di Rossi non gli hanno fatto per nulla piacere. Domenica sera il c.t. ha spiegato al giocatore i motivi della sua esclusione, gli ha confermato che non si è trattato di scelta tecnica. Non è in discussione il valore del campione: se Rossi non si fosse rotto il ginocchio per l’ennesima volta ai primi di gennaio contro il Livorno, oggi farebbe coppia con Balotelli nell’attacco dell’Italia. Per questa ragione e per il rapporto di cordialità e correttezza che c’è sempre stato tra i due, Prandelli si attendeva una reazione più morbida, meno stizzita. Questo non significa che Rossi abbia chiuso con l’Italia di Cesare, anche se sarà interessante capire che cosa succederà a settembre, quando l’Italia affronterà la Norvegia a Oslo, per la prima partita delle qualificazioni a Euro 2016. Che cosa deciderà Prandelli se Pepito dimostrerà di essere ritornato se stesso al cento per cento? Lo convocherà di nuovo o lo lascerà sul divano a twittare? Domande premature, prima c’è da giocare il Mondiale.