Carla Massi, Il Messaggero 2/6/2014, 2 giugno 2014
IN 10 ANNI BOOM DEI CENTENARI GRAZIE ALLA DIETA MEDITERRANEA
LA SALUTE
Gino Bartali nacque a Ponte a Ema, poco lontano da Firenze, il 18 luglio 1914. Nello stesso anno, mentre la Grande guerra faceva sentire i primi rumori dei mortai, vennero al mondo i 16.150 italiani che hanno già spento le candeline centenarie. Una popolazione composta per l’80,8% da donne e 19,2 da uomini. Una popolazione in continua crescita: in dieci anni, infatti, gli over 100 sono triplicati.
I centenari e gli ultracentenari erano 6.313 nel 2001 secondo l’Istat. Un’Italia di super vecchi, tutto sommato inconsapevole di questo record mondiale. Maschi e femmine che hanno attraversato un pezzo di storia difficile e dolorosa, che hanno sofferto la fame, che hanno lavorato la terra, che hanno dormito al freddo e che ce l’hanno fatta nonostante tutto. Nella stragrande maggioranza non troppo malandati. «Non stiamo parlando di zombie, come qualcuno crede, ma di una popolazione oltre i cento in discreta salute», spiega Niccolò Marchionni, docente di Geriatria all’università di Firenze.
DONNE PIÙ LONGEVE
Contiamo 3,6 milioni di italiani che hanno superato gli ottanta: nell’ultimo decennio la vita media è aumentata di 2,4 anni per lui e 1,7 per lei. La vita media è di 79,4 per gli uomini e 84,5 per le donne. Una crescita tale da far prevedere che più del 50% dei nati dal 2000 ad oggi supererà il secolo.
Il segreto, almeno per le donne, è avere basse concentrazioni nel sangue di ormone della crescita (IGF-1). Lo dimostra uno studio recente condotto da ricercatori dell’Albert Einstein College of Medicine di New York, e pubblicato sulla rivista “Aging Cell”. Gli esperti hanno seguito per diversi anni un campione di donne già molto anziane all’inizio della ricerca (età media 96 anni) e hanno misurato la loro concentrazione ematica di ormone della crescita, IGF-1. E’ emerso che le signore che avevano valori più bassi di questa molecola (già in altri studi collegata a malattie come i tumori e il diabete) hanno maggiori probabilità di essere ancora vive a tre anni dal prelievo di sangue per la misura dell’ormone.
Certo è che la maggior parte dei centenari ha mangiato in modo molto morigerato per la maggior parte della vita, perché non aveva troppe disponibilità, abbondando in alimenti semplici come pasta, frutta e verdura. A tutti, pranzo e cena, non è mancato un bicchiere di vino rosso.