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 2014  giugno 03 Martedì calendario

COME NASCONO LE GRANDI UNITÀ GERMANIA IERI, EUROPA DOMANI


Perché non fare un parallelo tra le attuali vicissitudini dell’Europa Unita, con i problemi che dal 1866 al
1870 hanno angustiato i principi, granduchi e sovrani tedeschi degli Stati minori che dovevano cedere inevitabilmente la loro autonomia alla Lega degli Stati del Nord e alla Prussia? In fondo mi sembra che ci siano delle similitudini: penso alla Baviera, a Re Luigi II, al Baden. E penso che ci fosse anche del patriottismo nei tormenti di questi Sovrani e dei loro popoli. Nemmeno Guglielmo I era molto convinto.
Michele Pezzetti

Caro Pezzetti,
Il confronto più frequente è quello fra i moti tedeschi del 1848 e quelli italiani dello stesso anno. Vi sono molte somiglianze, ma anche una importante differenza. Con due eccezioni (il Regno di Sardegna e il papato) gli Stati italiani appartenevano a dinastie di origine straniera: gli Asburgo a Milano e Venezia, i Borbone-Parma a Parma e Piacenza, gli Asburgo Este a Modena e a Reggio, gli Asburgo-Lorena a Firenze, i Borbone di Spagna a Napoli e a Palermo. In Germania, invece, le dinastie erano tedesche e furono tutte colte di sorpresa dal sentimento unitario che esplose nel marzo del 1848 e prese corpo a Francoforte, il 18 maggio, in un’Assemblea Nazionale convenuta nella chiesa di San Paolo.
L’obiettivo, condiviso da buona parte dei deputati, era quello di rompere il legame organico con Vienna e sciogliere gli Stati tedeschi dal rapporto di sudditanza che li univa all’imperatore Asburgico. Lo Stato che sposò questa causa, dopo qualche esitazione, e ne divenne il più fermo rappresentante fu la Prussia degli Hohenzollern. Il progetto non piacque probabilmente ai re di Sassonia, Württemberg e Baviera. Ma i grandi successi militari contro l’Austria nel 1866 e la Francia nel 1870 garantirono al re di Prussia la corona imperiale. Gli altri regni sopravvissero all’interno di una Confederazione che era divenuta ormai il Secondo Reich e furono travolti dalle rivoluzioni scoppiate in molte città tedesche dopo la sconfitta del 1918. Anziché essere un patto fra regni, la Germania, da quel momento, fu una repubblica federale.
Grazie a un paradosso storico la Germania venne unificata sui campi di battaglia da due vittorie e una sconfitta. Sopravvive nella storia di questa progressiva unificazione lo status particolare della Baviera. Sino alla Grande guerra aveva le proprie sedi diplomatiche e il suo re era comandante delle forze armate in tempo di pace. In una Germania divenuta repubblica, la Baviera continuò a difendere la propria eccezionalità anche dopo la Seconda mondiale e ama definirsi ancora oggi un «Freistaat», uno Stato libero.
Spero, caro Pezzetti, di avere risposto implicitamente alla sua domanda. L’unificazione della Germania, come quella dell’Italia, fu il risultato di guerre interne ed esterne. L’unificazione dell’Europa sarà il risultato di un laborioso e paziente processo d’integrazione. Richiederà più tempo, ma meno sangue.