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 2014  giugno 03 Martedì calendario

L’ASSETTO TELECOM E LA QUESTIONE DELLE DELEGHE


La temperatura attorno a Telecom Italia ricomincia a salire mentre è iniziato il conto alla rovescia per lo scioglimento di Telco. A mettere legna sul fuoco è ancora Marco Fossati che la scorsa settimana ha chiesto a Consob di accertare il controllo di fatto di Telco su Telecom Italia. Questione antica, ma più di forma che di sostanza visto che è destinata a cadere quando la cassaforte si scioglierà lasciando a Telefonica, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Generali le proprie quote già destinate, tranne per gli spagnoli, alla vendita. Si verrà a creare una situazione tutta nuova per il gruppo e per chi lo guida, Giuseppe Recchi e Marco Patuano, che dovranno gestire la svolta. Entrambi hanno deleghe operative: Patuano resta sempre il capoazienda con un ruolo pieno, ma Recchi ha un potere di supervisione e controllo decisivo. Non è lo stesso potere che aveva il suo predecessore, Franco Bernabè, ma rispetto all’ipotesi di un uomo solo al comando, auspicata da più d’uno all’interno di Telecom, l’attribuzione delle deleghe ha posto diversi paletti all’amministratore delegato.
A un mese e poco più dall’inizio della convivenza i rapporti tra i due manager sembrano buoni. Sulla carta hanno una perfetta complementarità. Dalla sua il presidente ha un network internazionale di assoluto rilievo, che potrebbe rivelarsi decisivo per il dopo Telco. Non è un caso che ieri Recchi fosse a Londra a un incontro di fondi attivisti: «Una grande opportunità» e «di stimolo per la grandi società quotate». L’amministratore delegato, oltre alla profonda conoscenza del gruppo, ha invece un fluido dialogo con il mercato che ha apprezzato le sue mosse tanto da aver affollato l’azionariato di Telecom che oggi per oltre la metà è in mano ai grandi fondi internazionali. Con Telefonica che dopo lo scioglimento di Telco avrà il 15% del capitale, Telecom non sarà ancora una public company, ma avrà comunque il mercato come principale interlocutore. A quanto si dice, sia il presidente sia l’amministratore delegato stanno già tessendo la tela per dare un futuro a Telecom Italia. E dunque a breve potrebbe esserci il primo confronto in consiglio, senza più Telco di mezzo, con Telefonica libera di muoversi e i grandi fondi insieme a Findim a fare da ago della bilancia.