Paolo Bracalini, il Giornale 3/6/2014, 3 giugno 2014
SPINELLI SI RIMANGIA LA PAROLA E NON MOLLA IL SEGGIO EUROPEO
Aveva detto che la sua candidatura era solo di «traino», e che se eletta, lei come gli altri «vip» della lista Tsipras, avrebbe lasciato il posto «a candidati che hanno più energie e competenze per portare a Bruxelles e Strasburgo la nostra voce e i nostri valori in un lavoro quotidiano che sarebbe al di sopra delle nostre forze ». Poi dev’essere successo qualcosa, il seggio ha inebriato Barbara Spinelli, intellettuale della sinistra radical, che di colpo sembra aver ritrovato le forze per passare i prossimi cinque anni al Parlamento Ue, dov’è stata eletta grazie al miracoloso 0,3% con cui la lista ha superato la soglia del 4%. Lo annuncia su Twitter Paola Bacchiddu, l’addetta stampa della lista della Spinelli (e di altre anime belle come Moni Ovadia, anche lui eletto ma che poi, più coerentemente, ha lasciato il posto), che proprio dalla Spinelli è stata mobbizzata per aver mostrato il lato b in un tweet provocatorio, per portare l’attenzione dei media anche sulla lista Tsipras.
«Barbara Spinelli non rinuncerebbe al seggio a Bruxelles come promesso twitta la giornalista- . Parlava di coerenza e generosità. Poi il problema era il mio bikini eh...». La Spinelli non ha esternato il suo cambio di idea ai compagni italiani, e tantomeno alla Bacchiddu che pure è la portavoce della lista Tsipras. Bensì ad un giornale greco, come greco è il leader del movimento che porta in dono alla Spinelli un posto in Europa. Dice la figlia di Altero Spinelli, già editorialista di Repubblica : «Potrei tenere il seggio. Non ho ancora deciso, sto avendo molte pressioni dai miei elettori» racconta la Spinelli al quotidiano greco Avgì- . Ho ancora delle riserve. La verità è che daremo la nostra battaglia a tutti i livelli con Alexis Tsipras e con la sinistra europea». I rumors dicono che alla Spinelli sarebbero arrivate offerte di poltrone di prestigio al Parlamento Ue, il cui palazzo a Bruxelles è dedicato proprio al padre, Altiero, uno dei padri dell’Europa e autore del Manifesto di Ventotene. Insomma un posto di rilievo alla Ue avrebbe cancellato i vecchi propositi e convinto la Spinelli, oltranzista dell’antiberlusconismo ( è una di quelle che firmano tutti gli appelli), a non mollare ma anzi a prendersi il seggio con la promessa di un incarico importante. Un voltafaccia che non sembra trovare grande apprezzamento nella stessa lista Tsipras. Anche perché dovranno dire addio ai sogni di gloria europea i due pretendenti al seggio. La Spinelli è stata eletta sia nella circoscrizione Italia centrale, dove il secondo
RISSE ROSSE
Sotto, Barbara Spinelli, eletta eurodeputata a Strasburgo. A fianco, il tweet velenoso dall’ex addetta stampa della lista Tsipras Paola Bacchiddu [LaPresse] non eletto è Marco Furfaro di Sel, membro dello staff di Nichi Vendola, sia nella circoscrizione meridionale, dove nel caso della rinuncia entrerebbe Eleonora Forenza, Rifondazione Comunista. Tra gli effetti spiacevoli del dietrofront della Spinelli c’è anche questo, che sarà lei a far scattare la ghigliottina per uno dei due «compagni». Ma l’esclusione avverrà, a quanto pare, per sorteggio (!).
Nel piccolo mondo, già parecchio litigioso della lista Tsipras (Camilleri e Flores d’Arcais, due dei promotori iniziali, se ne sono andati in polemica coi metodi del gruppo dirigente), la notizia della Spinelli che si incolla al seggio non è stata presa benissimo. Un membro del comitato milanese della lista Tsipras, Maso Notarianni, scrive una lettera pubblica alla Spinelli: «Cara Barbara, non appena ha cominciato a girare la tua idea di ripensarci sono partiti centinaia di commenti spiacevoli, che ci accomunano al resto dei politici, qualcuno con soddisfazione, altri con disperazione. Ecco, io ti chiedo con il cuore in mano se te la senti di prenderti una responsabilità così grande: quella di farci perdere in credibilità e in coerenza». L’ambientalista Paolo Hutter vede nell’operazione Spinelli un disegno politico, quello di «sbaraccare sia Sel che Rifondazione». Non ci sono infatti soltanto i delusi, ma anche quelli che spingono la Spinelli in Ue contrariamente alle promesse. Tra di loro ex candidati come l’attore Ivano Marescotti, l’urbanista Edoardo Salzano, il no Tav Pierluigi Richetto. La divergenza soprattutto con Sel riguarda sia la possibile alleanza in Italia col Pd sia l’ingresso nel gruppo del Pse in Europa, mentre i puristi della Tsipras opterebbero per il Sinistra unita, e la Spinelli garantirebbe la linea, staccandoli di fatto da Vendola e Prc. Sinistra unita per modo di dire.