Loretta Napoleni, il Venerdì 30/5/2014, 30 maggio 2014
E LA BORSA SI CHIEDE: COSA VENDONO I SOCIAL MEDIA?
Non è raro che i mercati finanziari diventino euforici, specialmente quando in ballo ci sono i social media. Poco dopo il suo ingresso in borsa, le azioni di Facebook sono scese per lo stesso motivo per cui poche settimane fa sono crollare quelle di Twitter: nessuno sa bene come questi servizi sfrutteranno l’immenso serbatoio dei loro iscritti/adepti. Quelli di Twitter sono già 255 milioni. Dato che l’accesso ai social media è gratis, la domanda chiave è la seguente: cosa vendere?
Inizialmente Facebook ha puntato sulla pubblicità, ma per come è disegnato e utilizzato Twitter questa opzione risulta difficile. E infatti MoPub, il sistema di promozione operativo su telefonino che Twitter ha acquistato, lascia perplessi gli investitori, nonostante circa un miliardo di persone ne abbia scaricato l’applicazione. Altra area dove la concorrenza è serrata è la messaggistica personale,
Facebook è proprietario di WhatsApp e Tencent di WeChat, popolarissimo in Asia. Twitter ha acquistato Vine, sistema che permette agli utenti di postare sei secondi di immagini, ma in fondo è una sorta di risposta a Instagram di proprietà di Facebook.
Dove invece Twitter potrebbe far fruttare il proprio bacino di utenza è nella raccolta dati e nell’e-commerce, la vendita online. A tale proposito è stato siglato un accordo che permette agli utenti di Amazon di twittare i loro acquisti; de facto con questa mossa Twitter potrebbe diventare la vetrina virtuale di Amazon. Se l’idea funziona, allora è probabile che le quotazioni in borsa di entrambe queste imprese saliranno. Per ora però i mercati rimangono scettici sulla possibilità di riportare quelle dei social media ai livelli eccezionali del passato.
Loretta Napoleni, il Venerdì 30/5/2014