Valeria Fraschetti, il Venerdì 30/5/2014, 30 maggio 2014
LOTTA AL COLTELLO NEL CERCHIO MAGICO DELLE DONNE DI KIM
Tutte le donne del presidente. Potrebbe intitolarsi così l’ultimo capitolo della torbida saga politica nordcoreana, che vede avvicendarsi come co-protagoniste, accanto a Kim Jong-un, moglie, zia e sorella del dittatore imberbe in una lotta di potere che ha già creato un giallo attorno alla figura più anziana delle tre. E che proverebbe ancora una volta l’intenzione del presidente, succeduto al padre nel 2011, di consolidare la sua leadership a suon di purghe di gerarchi troppo influenti.
L’ultima a salire sul palco della politica di Pyongyang è stata la sorellina Kim Yo-jong. Che, a 26 anni, ha fatto la prima apparizione ufficiale a marzo, durante le elezioni (farsa) per l’Assemblea Suprema del Popolo. Con la tv di Stato che, filmandola accanto al fratello di fronte all’urna elettorale, l’ha identificata come «compagna» e alto funzionario. Un ruolo che - coincidenza assai sospetta – è stato annunciato proprio dopo la misteriosa scomparsa della zia 68enne, Kim Kyung-hui, sorella del «caro leader» e sua intima consigliera. Tanto da diventare segretario per l’organizzazione del Partito dei lavoratori (l’unico del Paese), e quindi la donna più potente del regime stalinista. Almeno finché, a dicembre, il dispotico nipote non ha fatto giustiziare suo marito e braccio destro del defunto presidente, Jan Song-thaek. Che secondo la versione ufficiale era un corrotto avvezzo all’alcol e al gioco d’azzardo. Ma stando ad esperti sudcoreani, sarebbe stato fatto fuori perché il suo potere minacciava la stabilità di Kim Jong-un. Fatto è che da allora della signora non si sa più nulla, le voci si rincorrono senza conferme: fucilazione, morte per malattia, internamento nei campi di lavoro. E a confermare che difficilmente ricomparirà in politica è anche un documentario di propaganda trasmesso dalla tv due volte: nella prima, a gennaio, Kyung-hui appariva accanto al nipote e a ufficiali dell’esercito; nella seconda, ad aprile, la povera zietta era stata cancellata.
Secondo i servizi segreti sudcoreani, sarebbe stata proprio lei a formare Yo-jong, quando i ripetuti infarti del padre costrinsero i suoi fedelissimi a formare un comitato per la successione che avrebbe sigillato l’ascesa politica della ragazza. Un’ascesa che in futuro potrebbe diventare una minaccia anche per sua cognata Ri Sol-ju. Sebbene al momento la ballerina moglie del presidente sembri avere un ruolo perlopiù ornamentale. In un eventuale duello tra le due, la sorellina dovrebbe comunque avere la meglio grazie all’appartenenza alla stirpe Baekdu, quella da cui discende la dinastia dei Kim. Per ora, Yo-jong è stata posta a capo del dipartimento di Propaganda e Agitazione. E tra i suoi compiti ci sarebbe quello di consigliare il presidente su pettinature e vestiario per far sì che somigli il più possibile al nonno Kim Il-sung. Un disperato tentativo di legittimare il potere di Jong-un, quando invece per rafforzarlo la sorella dovrebbe suggerirgli di dedicarsi almeno un po’ al benessere della gente, invece di costruire inutili campi di golf e resort sciistici.
Valeria Fraschetti, il Venerdì 30/5/2014