Fabrizio d’Esposito, Il Fatto Quotidiano 31/5/2014, 31 maggio 2014
PREMIATA DITTA
PINA&CIRIACO –
Il senso di Pina per Ciriaco. Il fato elettorale del Venticinque Maggio, ha sovrapposto, ancora una volta, le storie di Ciriaco De Mita e Pina Picierno. Il Maestro e l’Allieva, se mai è stato davvero così. Il primo da Nusco, provincia di Avellino. La seconda da Teano, provincia di Caserta. De Mita ha perpetuato il suo mito democristiano diventando sindaco del suo paese. Picierno se l’è cavata alla grande, nel Pd, nella disfida meridionale delle preferenze, superando quota duecentomila. La neo europarlamentare si laureò in Scienze della comunicazione all’Università di Salerno nell’anno accademico 2003/2004. Il titolo della sua tesi fu: “Analisi del contenuto del discorso politico di Ciriaco De Mita. Un riscontro empirico: l’intervento a Mixer del 15 febbraio ‘93”. La tesi fu pubblicata dal Riformista nel marzo del 2008.
LE LABBRA INUMIDITE E I MOVIMENTI DELLE NARICI
Primo stralcio della tesi: “Anche di fronte alle domande incalzanti e spesso scomode di Minoli, De Mita appare complessivamente tranquillo, preciso nelle risposte e sicuro. Questa sicurezza si riflette anche nella comunicazione non verbale che appare distesa e non eccessivamente pronunciata. Il busto è quasi sempre fermo, e sono le mani e il capo, invece, a offrire un commento al discorso. I tratti caratteristici del viso sono: lo sguardo alternativamente diretto all’interlocutore e al lato destro, le labbra permanentemente inumidite, movimenti leggeri delle narici e il sopracciglio sinistro spesso sollevato. Lo sguardo è rivolto al lato destro quando cerca maggiore concentrazione, quando la domanda posta richiede una maggiore organizzazione del pensiero . La conferma di questa intuizione ci deriva anche dal fatto che a questo tipo di espressione quasi sempre corrisponde una pausa più o meno significativa nel verbale”.
CORRUZIONE DI MINORENNI E CONDOMINI DA AMMINISTRARE
Ciriaco De Mita ha 86 anni. Prima di essere eletto sindaco di Nusco è stato presidente del Consiglio e segretario della Dc. Nel suo partito ha incarnato la sinistra interna, detta “di base”. Nella Seconda Repubblica è stato nel Pd, ma nel 2008 Walter Veltroni decise di non candidarlo e mise al suo posto proprio Picierno. Lui, offeso, consegnò una formidabile definizione del nuovismo veltroniano: “La Picierno l’ho cresciuta io. Ha scritto una tesi sulla mia oratoria. Che dire? Il nuovismo al posto del progresso. Il nuovo è corruzione di minorenni”. Lei, nel 2008, aveva 27 anni. Addosso ha sempre avuto l’etichetta di “franceschiniana”, nel senso di Dario. Ha spiegato, Picierno, che lei proviene da una famiglia dc, della sinistra di base . Da capolista alle Europee ha chiosato la carriera al contrario, dall’universale al particolare, del suo Maestro. Prima di fare il sindaco, De Mita è stato infatti anche segretario regionale dell’Udc, ovviamente in Campania: “De Mita è stato un importante uomo politico e per me, interessante oggetto di studio per la tesi. Ed è troppo saggio per ricevere consigli da me. Poi bisogna vedere se i cittadini premiano o meno le sue scelte. Una volta le premiavano di più. L’augurio sì, ce l’ho. È che tra dieci anni non decida di candidarsi come amministratore di condominio.
I “TRATTI PROSODICI” LE PAUSE E I TEMPI TV
Secondo stralcio: “Il busto si muove leggermente solo quando le domande lo indispongono. Succede due volte: nel primo caso, si riaggiusta sulla sedia, e accavalla le gambe e nel secondo si risistema nella posizione iniziale. Ciò che più colpisce , comunque, sono i tratti prosodici, e in particolare le pause. De Mita, è evidente, anche di fronte ai tempi televisivi e alle continue interruzioni del giornalista, cerca l’argomentazione, la strutturazione del discorso. Per questo, prima di rispondere, alza il sopracciglio sinistro, guarda verso il lato opposto e riflette. Viceversa solo quando la domanda è visibilmente provocatoria, risponde subito, senza esitazione, senza mezzi termini”.
GLI OTTANTA EURO E QUELLA TELEFONATA A MATTEO
Nell’ultima campagna elettorale ha dominato per giorni un’uscita di Pina Picierno. Quella, ormai nota, degli 80 euro utili per fare due settimane di spesa al supermercato. Lei e De Mita sono oggettivamente renziani. All’attuale premier, di origini democristiane, arrivò in tempi non sospetti, nel 2010, una telefonata di “Ciriaco” alla vigilia della primissima Leopolda a Firenze, quando Renzi e Civati stavano ancora insieme: “Matteo sbagli a essere così duro con quei morti del Pd, tanto tali sono”.
UNO STILE ARGOMENTATIVO E DIDASCALICO
Terzo e ultimo stralcio: “In sostanza il discorso demitiano è caratterizzato da una notevole creatività, sempre accompagnata da una presentazione dei contenuti ben definita e da una marcata tendenza al pragmatismo. Come abbiamo visto, la preoccupazione a farsi comprendere dal pubblico è sempre presente; si esprime nella scelta delle parole utilizzate, semplici, chiare e comprensibili nei costanti commenti al discorso e nell’utilizzo di similitudini e metafore per spiegare concetti più o meno astrusi o astratti. Per le ragioni brevemente ricordate abbiamo definito lo stile linguistico di De Mita come uno stile argomentativo-didascalico. (...) Le metafore utilizzate fanno riferimento a immagini suggestive, alla portata di tutti. Le similitudini, invece, sono tratte dagli universi semantici medico e sportivo”.
Fabrizio d’Esposito, Il Fatto Quotidiano 31/5/2014