Giovanni Zamagni, La Gazzetta dello Sport 2/6/2014, 2 giugno 2014
LORENZO: «SONO TORNATO»
Quando perdi una gara per 121 millesimi, fatichi a trovare una giustificazione. Ma Jorge Lorenzo non ha dubbi: «La differenza l’ha fatta la superiore velocità della Honda, anche se Marquez è stato bravissimo soprattutto in frenata». Non deve essere facile digerire una sconfitta quando hai fatto tutto al meglio, perché significa che al momento Marquez è imbattibile e per riuscire a stargli davanti devi inventarti chissà cosa. Ma Lorenzo, giustamente, può gioire per essere tornato il formidabile pilota della passata stagione. «Questa è una categoria difficilissima — spiega lo spagnolo della Yamaha — e se tutto non è a posto diventa impossibile lottare per la vittoria. Fino a qui ho faticato per diversi motivi: il motore più scorbutico per la diminuzione della benzina (da 21 a 20 litri; n.d.r. ), le nuove gomme, la mia condizione fisica. Per tutto questo ho raccolto poco, ma qui, finalmente, ho potuto mostrare il mio potenziale».
Positivo Ecco perché è giusto guardare il bicchiere mezzo pieno. «È chiaro che quando fallisci un obiettivo per così poco, non puoi essere completamente contento, ma se guardo ai primi 5 GP questa è stata una grande gara: fisicamente sto molto meglio e questo mi ha dato anche una maggiore forza psicologica. Rispetto all’inizio del campionato, siamo riusciti a migliorare tanto la moto in frenata e ho potuto combattere con Marquez in ogni staccata. Ci è mancata solo un po’ di velocità massima, ma credo che la prima vittoria possa arrivare presto». Effettivamente, quest’anno non si era ancora visto un Lorenzo così aggressivo, capace di replicare subito a ogni sorpasso con staccate pazzesche, una concentrazione assoluta e una guida sopraffina: Jorge ha ottenuto il suo miglior giro (1’47”984, solo 0”092 più lento di quello di Marquez) al penultimo passaggio. «Negli ultimi due giri il cuore avrà battuto a 200 pulsazioni… Marc è molto forte e come Valentino è un grande staccatore: credo che la maggiore velocità massima gli abbia dato una mano, perché recuperava facilmente in rettilineo, ma è stato possibile lottare con lui», racconta il maiorchino ripercorrendo gli ultimi 10 chilometri, pieni di adrenalina, con il sorpasso decisivo di Marquez alla prima curva (San Donato) dell’ultimo giro. Da lì in poi, Lorenzo non ha avuto più la possibilità di riprovarci, ma non ha davvero nulla da rimproverarsi: «Sono tornato». Un bene anche per lo spettacolo.