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 2014  giugno 01 Domenica calendario

MA I LAVORI STANNO PARTENDO: IN DUE ANNI

SI APRIRANNO CANTIERI IN VENTIMILA ISTITUTI –

IL PIANO
ROMA È la scuola una delle priorità del governo guidato da Matteo Renzi. «Un paese come il nostro non può rinascere se non attraverso un sistema scolastico che funzioni, che sia efficiente», dichiarava il sottosegretario Graziano Delrio qualche mese fa. E il futuro passa inevitabilmente anche attraverso l’edilizia scolastica. Il rapporto del Censis, sullo stato in cui versano la maggior parte degli istituti nazionali, non ha colto impreparato il governo. Da mesi il ministero dell’Istruzione e la presidenza del Consiglio stanno lavorando nell’ottica del miglioramento. Tant’è, promette il governo, nei prossimi mesi fino alla fine del 2015 le cose dovrebbero cambiare all’insegna del miglioramento per circa 20 mila istituti. «Abbiamo in programma tre tipologie diverse di intervento», spiega il sottosegretario all’Istruzione, con delega all’edilizia scolastica, Roberto Reggi. «La prima fase riguarderà la manutenzione ordinaria di 12.500 scuole, a partire dal prossimo primo luglio fino al 31 dicembre 2015». Dal ripristino degli impianti elettrici a quello per i riscaldamenti, passando attraverso la bonifica dei cortili e delle aree verdi degli istituti. Un’operazione decoro che non tralascia l’emergenza amianto. «Circa 1.800 saranno i plessi – prosegue il sottosegretario – che saranno bonificati entro il prossimo anno, grazie ai fondi del decreto del Fare e a un recupero di 450 milioni di euro». Per far questo il governo utilizzerà anche molti dei lavoratori che, proprio nelle scuole, si occupano di pulizia. «Grazie a un accordo con il ministero del Lavoro utilizzeremo 12 lavoratori impegnati nella manodopera ausiliare, che altrimenti avrebbero rischiato il licenziamento».
NUOVE SEDI
La seconda fase prevede, poi, gli interventi di manutenzione straordinaria. «Anche in questo caso abbiamo recuperato delle risorse che altrimenti si sarebbero perse, quali quelle attribuite alle regioni di Sicilia, Calabria, Puglia e Campania, impossibilitate a spenderle e quindi, risorse destinate, invece, a tornare in Europa». In questo caso gli interventi riguarderanno circa 1.800 scuole. E poi ancora le nuove costruzioni, circa un migliaio, che saranno realizzate nel corso dei prossimi due anni, seguendo progetti all’avanguardia come pannelli solari, solai termici e fotovoltaici, insieme a una nuova concezione per la creazione delle aule e degli spazi riservati alla didattica. «Le nuove costruzioni saranno possibili grazie allo sblocco del decreto Stabilità, in questi giorni alla Camera per la conversione in legge, che ha permesso – spiega ancora Reggi – il recupero di 122 milioni nel 2014 e di altrettanti nel 2015». Il prossimo anno, arriveranno, infine, altre risorse: i mutui che la Banca europea ha messo a disposizione. «A quel punto potremmo contare su 900 milioni di euro per altri 900 interventi da un milione ciascuno». Nel frattempo il ministero dell’Istruzione sta ultimando l’Anagrafe dell’edilizia scolastica, prevista da una legge del lontano 1996, ma mai realizzata, necessaria a fotografare le reali emergenze.