Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  maggio 31 Sabato calendario

IN FRANCIA UN LIBRO ACCUSA LA «DEMOCRAZIA BASATA SUL CLIC»


DAL NOSTRO CORRISPONDENTE PARIGI — Non ha vinto le Europee, ma il Movimento Cinque Stelle interessa comunque e da tempo gli osservatori francesi, che spesso giudicano l’Italia il laboratorio politico europeo, il Paese dove si possono scrutare tendenze destinate a ripetersi altrove. A Beppe Grillo è dedicata gran parte di «Les Antipolitiques», saggio in uscita in questi giorni da Grasset, scritto dallo storico del diritto e delle idee politiche Jacques de Saint-Victor. Dopo le opere (edite anche in Italia) su mafie e piccola borghesia, Saint-Victor si avvicina stavolta a Grillo e Casaleggio e soprattutto alla loro utopia web, l’idea di una nuova democrazia diretta efficace e trasparente grazie alla Rete. L’autore non è ottimista. Anzi. «Lo storico del diritto Jacques Ellul ci ha insegnato che le tecniche non sono neutre, come si dice troppo spesso, pretendendo che le macchine sono solo ciò che noi ne facciamo», scrive Saint-Victor. Le nuove tecnologie non sono né buone né cattive in sé, ma hanno il potere di trasformare i nostri comportamenti. L’esempio è l’invenzione della stampa, che nel Cinquecento ha permesso indirettamente la rivoluzione protestante facilitando la circolazione della Bibbia in centinaia di migliaia di esemplari, e la sua libera interpretazione. Così oggi Internet consente ad alcuni di sognare un nuovo mondo, nel quale i partiti politici e gli altri intermediari nati a partire del 700 e dell’800 scompariranno. Se il filosofo Michel Serres vede addirittura i germi di una nuova «primavera occidentale» nel «voto generalizzato per una democrazia generalizzata», Saint-Victor giudica con severità il populismo italiano, «il caso più avanzato di cui disponiamo in questo campo». Cita «Siamo in guerra», il libro di Grillo e Casaleggio, nel quale si propone di risolvere alcuni dibattiti complessi in modo semplicemente democratico: volete trasporti pubblici moderni o la guerra ai Talebani? «Questa democrazia del clic sarebbe la peggiore versione della democrazia degli umori. Come ricordava Kelsen, la libertà, in quanto idea fondamentale della democrazia, non giace nel dominio della maggioranza ma nella discussione che porta alla formazione di una maggioranza». La democrazia diretta online è il contrario stesso di una democrazia matura, dice Saint-Victor: consacrerebbe la tirannia della maggioranza evocata e condannata da Tocqueville.