Luca De Carolis, Il Fatto Quotidiano 1/6/2014, 1 giugno 2014
GRILLO HA DECISO: FARAGE
Dritto, senza fermarsi. Contro Monica Frassoni, la co-presidente dei Verdi europei che aveva aperto alla trattativa per Strasburgo. E addosso a Vauro, vignettista del Fatto, reo di aver ironizzato sul Farage elogiato come “spiritoso”. Una colpa che gli è valsa il titolo di “vignettista del giorno” sul blog del capo. Beppe Grillo corre verso l’accordo con Nigel Farage, il leader dell’Ukip. Nonostante il no di larga parte dei parlamentari. E a dispetto dei dubbi messi in fila dagli eletti a Bruxelles nell’incontro a Milano di venerdì con Grillo, Casaleggio e staff. “Parleremo anche con i Verdi, non è ancora stato deciso nulla” avevano assicurato ai 16 (uno era assente) neo eurodeputati. Ma al leader dell’M5s pare interessare solo l’intesa con Farage, con cui confluirebbe nel gruppo dell’Efd (Europa della libertà e della democrazia) nell’Europarlamento. E allora lo difende senza sosta dalle accuse di xenobia e sessismo. Ieri sul suo blog il leader dei 5 Stelle ha postato un video: “Lo storico discorso” con cui nel novembre 2011 Farage “ha difeso la sovranità del popolo italiano”. Ossia tre minuti in cui il capo dell’Ukip si scagliava contro i “governi fantoccio di Italia e Grecia” e “il piano di dominio germanico”.
Dal blog è ormai campagna virale, a favore di Farage. E pazienza se venerdì dai Verdi era arrivato un segnale: “Coi 5 Stelle finora niente contatti, ma se vogliono incontrarci una nostra delegazione ci sarà” aveva detto la Frassoni al Fatto.it . Ieri mattina dal portale del capo è arrivato un post che pare una chiusura a doppia mandata:“5Stellestatebuoni: così parla la Frassoni”. Di seguito un video da Repubblica.it in cui l’esponente dei Verdi definiva Grillo “autocratico e senza soluzioni”. E poi: “Da lui non arriva una proposta per l’Europa ma un delirio”. A stretto giro di posta, la replica dei portavoce dei Verdi italiani, Angelo Bonelli e Luana Zanella: “Siamo dispiaciuti dall’incomprensibile attacco di Grillo. Ma ribadiamo che esiste la disponibilità a incontrare il Movimento Cinque Stelle se sarà espressa questa volontà da parte loro”. Anche se il post di Grillo guasta il lavoro diplomatico fatto con i Verdi tedeschi, fino a qualche giorno fa nettamente contrari ad accordi con Grillo. Un incontro tra M5s e il gruppo ambientalista però appare ancora possibile. Lo stesso Grillo potrebbe vedersi con uno dei leader de-stranieri del gruppo. Ma l’intesa con l’Ukip è già a uno stadio avanzato. I contatti vanno avanti da un mese, e prima di quello tra Grillo e Farage a Strasburgo ci sarebbero stati almeno due incontri tra rispettivi emissari a Londra, con tanto di discussioni sui ruoli nel gruppo. In queste ore il Movimento è stato contattato da altri gruppi europei. Raccontano che un emissario ieri fosse all’estero, per valutare proposte. Ma l’ipotesi Ukip è prioritaria. Luigi Di Maio concorda: “Mi appare la soluzione più logica. Sarebbe come una convivenza in una casa: si sta assieme, ma con la possibilità di scegliere liberamente sui singoli provvedimenti. Farage, che sarà il futuro primo ministro inglese,è un leader lungimirante che ci garantisce libertà di voto”. I vantaggi della loose action. E chi lo accusa di xenobia? “Non dobbiamo ragionare per steccati ideologici”. Gran parte dei parlamentari però rimane contraria. Ieri le chat interne friggevano di malumore. C’è chi ha lanciato l’idea di telefonare a Casaleggio dall’assemblea congiunta dei parlamentari, in settimana, per convincerlo. In diversi vorrebbero un gruppo autonomo a Strasburgo, da rafforzare con parlamentari “sciolti” (complicato). Giovedì una delegazione incontrerà a Milano Casaleggio (Grillo dovrebbe collegarsi via skype), con la speranza di fargli cambiare la rotta. Perplesso anche lo storico Aldo Giannuli, vicinissimo all’M5s: “L’Ukip di Farange non è fascista come Alba dorata, ma è un ultranazionalista, xenofobo, nuclearista e reazionario”. La parola definitiva la dirà il web, perché la proposta di intesa (da regolamento, fatta da Grillo) va votata dagli iscritti. “Diranno di no, non può passare,” si dice sicuro un senatore. Mentre un ortodosso sibila: “Qui tira aria di fronda vera”.
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Luca De Carolis, Il Fatto Quotidiano 1/6/2014