Anna Momigliano, Corriere della Sera - La Lettura 1/6/2014, 1 giugno 2014
PASSIONE, INTIMITÀ E (SOPRATTUTTO) IMPEGNO L’ALGORITMO NON BASTA
Prima di chiedersi se un algoritmo è in grado di predire (o creare) un amore, si dovrebbe forse partire dalla definizione di «amore». Tra le teorie più diffuse, quella di Robert Sternberg, uno dei massimi psicologi americani, docente alla Cornell University, che nella seconda metà degli anni Ottanta ha elaborato la cosiddetta «teoria triangolare dell’amore». Secondo Sternberg l’amore si compone infatti di tre sentimenti distinti: passione, intimità e impegno. Dove c’è la passione, ma intimità e impegno sono assenti, si tratta di semplice infatuazione. Quando alla passione si aggiunge l’intimità, c’è l’amore romantico. Ma per raggiungere l’amore con la A maiuscola, il sentimento pieno che può durare nel tempo e cambiare la vita, serve l’impegno: è quello che Sternberg definisce consummate love, l’amore maturo. Tecnicamente, sostiene, è possibile anche un amore fatto soltanto di intimità e impegno (companionate love , affetto tra partner) e persino di solo impegno (ma in questo caso è un «amore vuoto»). Verrebbe da domandarsi quanto l’idea di un algoritmo dell’amore sia compatibile con la definizione di Sternberg. Una formula matematica può prevedere una compatibilità chimica, insomma cosa si trova attraente, e di conseguenza la passione. Per esempio: uno studio britannico del 2013 dimostrerebbe che gli uomini all’antica tendono a essere maggiormente attratti dalle donne con seni prosperosi. Allo stesso modo, partendo da interessi comuni e condizioni socio-economiche, un algoritmo può valutare una compatibilità caratteriale, e dunque l’intimità. Ma come la mettiamo con l’impegno? Alcuni, come Dan Slater, autore del bestseller Love in the Time of Algorithms , sostengono che i siti di online dating, che spesso si basano su formule matematiche, avrebbero addirittura contribuito a minare la componente dell’impegno nelle relazioni amorose: con milioni di partner a disposizione, che senso ha impegnarsi? In realtà, come ha fatto notare Alexis Madrigal sull’«Atlantic», non esistono dati che inducano a pensare a una crisi della monogamia nell’era di Badoo e OkCupid. Però resta il fatto che, se prendiamo per buona la teoria di Sternberg, parte dell’amore sta proprio nel decidere di amare e di continuare a farlo, e qui non c’è algoritmo che tenga. Infatuazione e romanticismo potranno anche essere una questione di predestinazione. Ma l’amore pieno dipende dal libero arbitrio.