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 2014  giugno 01 Domenica calendario

ANCORA “LUPI” A WALL STREET FBI E SEC INDAGANO SU ICAHN


NEW YORK.
Un famoso multimiliardario, uno dei più grandi campioni di golf, un noto professionista del gioco d’azzardo. Sono tre personaggi molto diversi, quelli finiti sotto inchiesta del Fbi e della Sec (l’ente che vigila sulla Borsa) per “insider trading”, in quello che (se provato) diventerebbe uno dei maggiori scandali di Wall Street. Carl Icahn, Phil Mickelson e William Walters. Il primo è il 25esimo uomo più ricco del mondo (classifica Forbes 2014), con un patrimonio valutato attorno ai 24,5 miliardi di dollari, newyorchese purosangue (nella Grande Mela ha anche uno stadio a suo nome), investitore noto in tutto il mondo per la sua attività di raider spesso discussa. Il secondo (dagli appassionati di golf chiamato familiarmente Lefty per il suo swing mancino) è l’attuale numero sei al mondo sul “green” e il settimo sportivo più pagato in assoluto nel pianeta. Il terzo è uno dei più famosi “gambler” d’America, una leggenda di Las Vegas, che scommette sui risultati sportivi (football, baseball e golf) milioni di dollari ogni anno e ogni anno ne guadagna altrettanti.
Ad accomunarli nell’inchiesta comune degli agenti federali e degli ispettori della Sec, una società, la Clorox (multinazionale che vende famosi prodotti per la casa), che Icahn tentò di comprare (senza successo) per 10 miliardi di dollari nel 2011 e nella quale all’epoca Mickelson e Walters fecero grossi investimenti in Borsa, utilizzando i “suggerimenti” avuti da Icahn e seguendo le sue mosse sul mercato avendo rivelazioni in anticipo.
Icahn ha fatto sapere di non essere a conoscenza di alcuna indagine che lo riguarda (ma sia New York Times che Wall Street Journal confermano la notizia) e sostiene di non avere alcun rapporto con la stella del golf americano. «Conosco da molto tempo Bill Walters per motivi di lavoro ma non ho mai conosciuto personalmente Phil Mickelson. Sono profondamente orgoglioso dei miei cinquanta anni di attività e dei risultati record ottenuti. Noi siamo sempre molto attenti a rispettare tutti gli obblighi legali in tutte le nostre attività».
Proprio il campione di golf potrebbe essere l’anello debole (per la difesa) dell’inchiesta. Mickelson (che in un primo tempo aveva sostenuto anche lui di non sapere nulla dell’indagine Fbi) sarebbe stato contattato pochi giorni fa da due agenti del Bureau durante un torneo in Ohio e il campione di golf avrebbe immediatamente fatto intervenire il suo avvocato. «Non ho fatto assolutamente nulla di sbagliato, ho cooperato con il governo per questa inchiesta e continuerò a farlo. Vorrei poter parlare dell’intera vicenda ma date le circostanze non sono in grado di farlo», ha fatto sapere con un comunicato del suo manager. Secondo il New York Times la Sec avrebbe chiesto invece ad Icahn tutti i documenti relativi alla vicenda CLOROX. L’indagine è iniziata tre anni fa, una delle numerose che Fbi e Sec hanno fatto per cercare di mettere un freno all’insider trading. Nel febbraio del 2011 Icahn aveva accumulato il 9,1 per cento di azioni della Clorox e nel luglio dello stesso anno aveva offerto 10 miliardi per diventarne il proprietario. Con una conseguente notevole salita del prezzo delle azioni stesse.

Alberto Flores D’arcais, la Repubblica 1/6/2014