Luigi Ripamonti, Corriere della Sera 1/6/2014, 1 giugno 2014
PERCHÉ TANTI MALATI NEL NOSTRO PAESE I RISCHI DI ENCEFALITE
1Il vaccino per il morbillo può causare autismo?
Il possibile legame tra vaccino e autismo è stato sollevato nel 1998 da un medico inglese. Sull’attendibilità dei suoi dati sono poi emersi seri dubbi e il medico è stato accusato di frode ed espulso dall’ordine dei medici britannico. Numerose ricerche successive, condotte anche da organizzazioni indipendenti e non profit, non hanno riscontrato il nesso. L’aumento dei casi di autismo negli ultimi decenni potrebbe essere spiegato da altre ragioni, fra cui la maggiore consapevolezza del problema, che ha comportato anche l’aumento delle diagnosi di questa malattia, prima molto spesso non riconosciuta.
2Le vaccinazioni nei primi due anni di età possono «sovraccaricare» il sistema immunitario?
Non c’è alcuna prova. Inoltre nei primi due anni di vita il sistema immunitario è esposto a virus e batteri che lo sollecitano in misura enormemente maggiore rispetto a un vaccino.
3Il morbillo un tempo era una normale malattia «dei bambini». Perché vaccinarsi?
Il morbillo comporta un rischio di encefalite in un caso su mille. Può sembrare poco, ma è un evento che può portare a morte o danni cerebrali permanenti. I rischi della vaccinazione sono quindi inferiori a quelli di gravi conseguenze in caso di malattia.
4Perché vaccinare i bambini per una malattia
ormai piuttosto rara, grazie anche al vaccino?
Perché il morbillo in Italia circola ancora, come indicano anche gli ultimi dati dell’Istituto superiore di sanità, secondo i quali il nostro Paese è, in Europa, fra quelli con il maggior numero di casi. Inoltre perché se tutti avessero fatto questo ragionamento, per esempio, con il vaccino per la poliomielite o con quello per il vaiolo o la difterite, oggi avremmo queste malattie ancora molto diffuse.
(Le risposte sono state fornite da Antonio Clavenna, ricercatore presso il Laboratorio per la salute materno-infantile dell’Istituto Mario Negri di Milano. Il dottor Clavenna dichiara di non avere conflitti di interessi sui temi per cui è stato interpellato e di non aver mai ricevuto finanziamenti da industrie produttrici di vaccini).