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 2014  giugno 02 Lunedì calendario

Renzi critica Rai, Europa e classe dirigente • L’accordo Alitalia-Etihad si farà • I festeggiamenti per il 2 giugno con lo sponsor • Il vincitore del Giro d’Italia è il colombiano Quintana • Una dottoressa uccisa dal marito • Arrestato l’attentatore di Bruxelles Renzi Cose dette da Matteo Renzi al Festival dell’Economia di Trento: l’Europa, quella attuale «ci dice tutto di come un pescatore dell’Adriatico deve fare il suo mestiere» è anche quella dei «tecnocrati», che «girano la faccia dall’altra parte quando un bambino muore» nel canale di Sicilia; la classe politica «per anni è stata campione mondiale di alibi, quella che non si è mai presa una responsabilità», quella che il giorno dopo le elezioni «non avevano mai perso»; «dopo le riforme del Senato e della legge elettorale» ci occuperemo anche «della classe dirigente di questo Paese, che per anni ci ha fatto la morale»; occorre diminuire il numero dei politici, anche con un Senato senza compensi, perché viceversa i posti si moltiplicano, «i politici sono come le ciliege, uno tira l’altro»; «faremo entro luglio un provvedimento che si chiamerà sblocca Italia, chiederemo ai sindaci di dirci tutte le opere bloccate dalla mancanza di concerto, dai vincoli e dai divieti delle Soprintendenze

Renzi critica Rai, Europa e classe dirigente • L’accordo Alitalia-Etihad si farà • I festeggiamenti per il 2 giugno con lo sponsor • Il vincitore del Giro d’Italia è il colombiano Quintana • Una dottoressa uccisa dal marito • Arrestato l’attentatore di Bruxelles Renzi Cose dette da Matteo Renzi al Festival dell’Economia di Trento: l’Europa, quella attuale «ci dice tutto di come un pescatore dell’Adriatico deve fare il suo mestiere» è anche quella dei «tecnocrati», che «girano la faccia dall’altra parte quando un bambino muore» nel canale di Sicilia; la classe politica «per anni è stata campione mondiale di alibi, quella che non si è mai presa una responsabilità», quella che il giorno dopo le elezioni «non avevano mai perso»; «dopo le riforme del Senato e della legge elettorale» ci occuperemo anche «della classe dirigente di questo Paese, che per anni ci ha fatto la morale»; occorre diminuire il numero dei politici, anche con un Senato senza compensi, perché viceversa i posti si moltiplicano, «i politici sono come le ciliege, uno tira l’altro»; «faremo entro luglio un provvedimento che si chiamerà sblocca Italia, chiederemo ai sindaci di dirci tutte le opere bloccate dalla mancanza di concerto, dai vincoli e dai divieti delle Soprintendenze. La regia sarà a Palazzo Chigi, vi abbineremo il massimo dell’open government, trasparenza assoluta, dobbiamo essere più trasparenti degli anglosassoni»; «Abbiamo dato alla Rai due chance, vendere Rai Way o riorganizzare le sedi regionali, non mi sembra tanto. Se poi uno dei luoghi più politicizzati del Paese, dove ancora c’è chi scambia la carriera con la vicinanza ad un partito, se vogliono fare lo sciopero lo facciano, è umiliante, poi faremo due conti sulle sedi regionali, siamo l’azionista, a me piace la Rai dei professionisti, con una governance sganciata dalle ansie dei partiti, non una polemica incredibile fatta dal sindacato interno». Rai A proposito di Rai, non tutti vogliono aderire allo sciopero generale dell’azienda proclamato per l’11 giugno. Al Tg3, per esempio, non sono favorevoli. Anche Massimo Giletti prende le distanze: «Sono convinto che chiudersi, non accettando un’analisi su una inevitabile ristrutturazione di un’azienda come la Rai, sia un atto di conservatorismo che va contro un’opportunità importante che invece c’è da cogliere. Possiamo difendere una sede come Sassari, di 900 metri quadri con 7 dipendenti?». D’accordo Corrado Mineo: «Non si è scioperato nemmeno quando Berlusconi proclamò il suo editto bulgaro», ovvero quando chiese nel 2002 l’espulsione dalla Rai di Enzo Biagi, Michele Santoro e Daniele Luttazzi. Alitalia/1 Dopo due settimane in attesa, ieri è arrivata la dichiarazione congiunta da parte di Alitalia e Etihad: la compagna mediorientale ha confermato che invierà la lettera con i dettagli dell’accordo, negoziato in questi ultimi mesi con Alitalia. Il ministro Lupi preannuncia che l’investimento sarà intorno a 600 milioni di euro «con un grande piano industriale di rilancio degli aeroporti italiani come Fiumicino e Malpensa». Secondo fonti vicine alla trattativa, Etihad investirebbe 500 milioni subito, e altri 60 milioni nel 2015, per entrare con una quota tra il 45 e il 49% del capitale di una newco, in cui saranno conferite le attività operative di Alitalia, ma non i contenziosi passati. In cambio la compagnia degli Emirati ha chiesto 2.200 esuberi, meno dei 2.600-3.000 ipotizzati finora. Quanto al delicato nodo del debito, la soluzione trovata vedrebbe le banche creditrici (Intesa Sanpaolo, Unicredit, Popolare di Sondrio e Mps, le prime due già azioniste rispettivamente con il 20,59% e il 12,99% del capitale) cancellare un terzo dell’indebitamento a breve (560 milioni) e convertire il resto in azioni. Alitalia/2 Al di là dei numeri, Livini su Rep spiega che cosa potrebbe significare l’alleanza di Alitalia con Etihad: «I francesi avevano tutto l’interesse a trasformare la nostra ex-compagnia di bandiera in una sorta di “navetta” incaricata di servire il mercato italiano e di portare a Parigi e ad Amsterdam il maggior numero di clienti possbili da imbarcare sui voli intercontinentali transalpini e di Klm. Ora cambia tutto. Gli emiri rafforzeranno la flotta di Alitalia con un po’ dei 140 jet a lungo raggio che hanno ordinato a Boeing e Airbus (spesa prevista quasi 100 miliardi). E l’Italia dovrebbe essere così meglio collegata col resto del mondo». Ne guadagnerà anche il servizio a bordo: «Etihad garantirà ad Alitalia un salto di qualità. Non fosse altro perché negli ultimi quindici anni l’aerolinea tricolore, a corto di quattrini, ha dovuto risparmiare un po’ su tutto, comprese le amenità di bordo. Gli emiri non hanno questi problemi. La società del Golfo ha vinto nel 2013 il titolo di “Miglior compagnia mondiale” e da anni la sua business e la sua prima fanno incetta di allori nel settore». Incerto il costo dei biglietti: « Etihad ha chiesto al governo un intervento per limitare la concorrenza delle low cost. Se andrà in porto, per Easyjet e Ryanair - le due aerolinee che hanno calmierato le tariffe negli ultimi anni - sarà più difficile varare nuove rotte. Il contenimento delle compagnie a basso costo arriverebbe oltretutto in un momento “nero” per le altre realtà tricolori. Il rischio è che la ragnatela delle compagnie della galassia Etihad riesca a monopolizzare le tratte a medio raggio per l’Europa e che Alitalia faccia il bello e il cattivo tempo su quelle domestiche. Imponendo (è già successo) livelli elevati di prezzi. L’antitrust, sempre che il governo non garantisca all’ex compagnia di bandiera un’altra moratoria come nel 2008, dovrà tenere gli occhi aperti». Frecce tricolori La Repubblica compie oggi 68 anni e ai Fori Imperiali a Roma si celebra la ricorrenza con la tradizionale parata. Due temi centrali: i 100 anni dallo scoppio della Prima guerra mondale, e la guida italiana dell’Ue per un semestre, che inizierà il 1° luglio. Quest’anno, a differenza dei due anni precedenti, ci saranno le Frecce Tricolori: le loro esibizioni da mesi sono pagate dagli sponsor (in particolare Fastweb). A parte le Frecce, i costi della manifestazione ammontano a un milione e mezzo di euro. Quintana Il giro d’Italia è stato vinto dal ventiquattrenne colombiano Nairo Alexander Quintana Rojas, secondo classificato al Tour de France dell’anno scorso. Un metro e 65 d’altezza per 65 chili. Subito dopo la nascita, a La Conceptiòn, era sempre malato: secondo i vecchi aveva “el tentado del difunto”, il mal del morto, contratto dalla madre incinta che durante i nove mesi di gestazione aveva visto con i suoi occhi una persona morta. Si racconta che la mamma lo portò da uno stregone che lo curò con infusi di radici e tuberi. Da bambino fece il guardiano di mucche, l’aiuto fruttivendolo (il mestiere del padre) e poi il tassista abusivo a dieci anni, insieme al fratello, dandosi il cambio ogni notte per evitare i poliziotti, visto che entrambi erano senza patente. Andava a scuola in bici: 16 chilometri all’andata e altrettanti al ritorno, con uno strappo all’8% di pendenza, formidabile allenamento a 3.000 metri. Ultima disavventura prima di diventare campione: a 18 anni fu investito da un collega tassista, e restò 5 giorni in coma (Crosetti, Rep). Delitto Sandra Fillini, 53 anni, medico. “La dottoressa”, come tutti la chiamavano in paese, era un donna solare ed estroversa, medico dell’Asl 5 di Pisa, innamorata del suo lavoro e appassionata di politica come il marito, Roberto Barbieri, 55 anni, dipendente dell’Enel ed esponente politico del Pd locale. Sposati da tempo, avevano due figli di 21 e 16 anni. Dopo anni che a tutti erano sembrati d’armonia, si erano separati, coi figli rimasti insieme al padre, che per questo motivo aveva anche un po’ allentato l’attività politica. Recente la rappacificazione, che aveva anche convinto il Barbieri a mettersi nella lista Pd alle ultime elezioni comunali. Però poi i coniugi avevano ripreso a litigare e si erano decisi per la separazione definitiva. Ieri pomeriggio in casa, col figlio più grande al mare e il più piccolo in camera sua a sentire la musica con le cuffiette, stavano discutendo proprio di questo quando Barbieri, temendo di perdere i ragazzi e non trovando l’accordo sull’appartamento da vendere, prese due coltelli da cucina e ci ha massacrato la moglie con colpi violenti a gola e torace. Ancora con le lame in mano e i vestiti sporchi di sangue, telefonò a una vicina di casa: «Ho colpito mia moglie. L’ho uccisa, chiamate i carabinieri». Poi entrò nella camera dal letto del figlio che ancora non si era accorto di niente. «Vieni, andiamo fuori che ti spiego» e insieme al ragazzo aspettò che arrivassero i militari ad arrestarlo. Nel pomeriggio di domenica 1 giugno, al Podere Il Sorbo, frazione di Castelnuovo Valdicecina, 2.300 abitanti ai confini tra le province di Pisa e Siena. Bruxelles Arrestato a Marsiglia l’uomo responsabile della strage nel museo ebraico di Bruxelles, il 24 maggio, dove morirono i due turisti israeliani Emanuel e Miriam Riva (54 e 53 anni), la volontaria francese Dominique Sabrier (66) e il 25enne belga Alexandre Strens, che lavorava all’ingresso. Si tratta di Mehdi Nemmouche, 29 anni, un francese di origine algerina reduce dalla guerra in Siria, che in un video ritrovato nella sua borsa si attribuisce l’atto terroristico. Nemmouche è stato trovato per caso, nella stazione degli autobus di Marsiglia, durante un controllo antidroga di routine, sul pullman Eurolines che unisce Amsterdam a Marsiglia via Bruxelles. Gli agenti si aspettavano di trovare stupefacenti, hanno scoperto armi e munizioni sufficienti per compiere altre azioni.