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 2014  giugno 01 Domenica calendario

ROMA —

«Noi appoggiamo lealmente il governo ma non credo che la nostra posizione sia compatibile con quella di Vendola... Penso al quoziente famigliare, al bonus bebè, ai temi etici. Direi che Renzi non può pensare di poter contare su noi e su Vendola, contemporaneamente». Parla così Lorenzo Cesa, segretario dell’Udc votato alle Europee con 56.938 preferenze, primo del cartello centrista Udc-Ncd proposto con Alfano, che svela anche le due velocità del suo progetto: «Appoggiamo il governo Renzi, miriamo al termine della legislatura, poi, nel lungo periodo, cercheremo di nuovo l’intesa con Forza Italia per unire le forze alternative alla sinistra».
Allora, Udc e Ncd formeranno gruppi parlamentari unici?
«Questa operazione fatta per le Europee va portata avanti, vorremmo arrivare alla creazione di un nuovo soggetto politico che rimette insieme diversi pezzi del centro».
A guardare i dati elettorali l’Udc sembra detenere la «golden share» del nuovo soggetto politico .
«L’Udc ha una rete, è un partito che ha qualche anno in più rispetto al Ncd e ha un radicamento più forte grazie agli amministratori locali. L’Udc ha dato un gran contributo per raggiungere il 4,4%...».
Senza di voi la soglia di sbarramento sarebbe stata superata?
«Vedendo i dati mi sembra del tutto evidente. Siamo stati determinanti ma l’operazione va ben oltre le Europee».
Da che parte va il centro?
«Vogliamo realizzare un partito di centro moderato, popolare e non populista, alternativo alla sinistra, alternativo a Grillo...»
Alternativo pure a Forza Italia?
«Alternativo al modo di fare del centrodestra che è stato la causa di molti mali del nostro Paese».
Chi partecipa oltre al Ncd?
«Udc, Ncd, popolari e anche una parte di Scelta civica. Le formule le dobbiamo discutere, si vedrà se gruppi uniti o federazione, ma l’obiettivo è creare un soggetto che dia forza al governo e porti avanti le riforme».
Gianfranco Fini ci starebbe?
«Con Fini, noi dell’Udc stavamo facendo il Terzo Polo e risulta che non abbia intenzione di rimettersi in pista. Ma se volesse rimettersi in pista noi saremmo interessati».
Lorenzo Dellai (popolari) non sembra entusiasta.
«Tra i popolari ci sono altri, invece, che la pensano come noi».
Quanto durerà il vostro appoggio a Renzi?
«Andare avanti con la legislatura, fare le riforme: prima quelle istituzionali e poi quella elettorale, per quanto mi riguarda».
Alfano vede già una coalizione con Berlusconi e la Lega. Condivide?
«In futuro, vediamo...Serve una strategia di medio e una di lungo periodo. Poi punteremo a una forza alternativa alla sinistra e per farlo è chiaro che bisogna guardare a Forza Italia».
Quando?
«Non lo vedo possibile ora perché la scomposizione del Pdl ha fatto sì che la destra diventasse sempre più destra e la Lega assumesse posizioni molto più dure. Non penso che in questo momento ci sia una possibilità di dialogo tra noi e queste forze. Vedremo quale sarà l’atteggiamento di FI perché se continua a raccogliere firme con la Lega...».
Aspettate che FI faccia un passo indietro rispetto alla Lega?
«È proprio così. Non possiamo promuovere una coalizione in cui c’è di nuovo tutto e il contrario di tutto».
Dino Martirano