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 2014  maggio 29 Giovedì calendario

GRAMELLINI CONTINUA COSÌ, E FAI BEI SOLDI


Massimo Gramellini è un manovale della parola. Lo dice lui medesimo nell’introduzione del suo ultimo libro La magia di un Buongiorno. Lì racconta di sé: «Altro che mago. Sono un manovale che ogni giorno si monta la testa e pensa di poter fabbricare un mondo migliore con le sue parole».
Esercizio di falsa e cortese modestia, ma passi. Ciò che va un po’ meno bene è il rimescolare la solita malta nel secchio. Lui lo fa, riproponendo il meglio (?) della sua rubrica sulla Stampa giunta al traguardo del quindicesimo anno.
L’esito è quello che è: un libro a presa rapida, specie sugli scaffali delle librerie e degli hard discount. Infarcito di frammenti di travolgente ironia, come quello di pagina 9: «Sono momenti duri per gli ultimi seguaci di Gutenberg: l’orco Bill Gates ha appena dichiarato di voler abolire la carta entro la fine del prossimo decennio. E l’han pure applaudito, anziché tirargli una Playstation in testa».
Fine carpenteria, non meno di quella che potreste scorgere saltando avanti di una sola pagina: «Il coraggio è il grande latitante della nostra epoca. Scarseggiava già ai tempi di don Abbondio, ma almeno allora ci si giustificava di non averne». Non c’è tema che in questo florilegio del calcestruzzo non venga toccato e reiterato. Per esempio, quella sulla famigliola media italiana in vacanza. Esso viene menzionato a pagina 24 con riferimento alla figura del capofamiglia: «Sottratto per qualche giorno ai piaceri di una esistenza di lavoro (code, smog, affanni) il brav’uomo si riconsegna all’inferno dal quale per tutto l’anno cerca di scappare: la sua famiglia».
Poi ritorna a pagina 41, con riferimento ai figli bamboccioni: «Il sondaggione di Ferragosto rivela che in vacanza coi genitori ci vanno più volentieri i figli che i genitori medesimi. I quali, persa ogni speranza di vedere il pupo barbuto scomparire per un po’, sognano disperatamente la fuga». Tutto molto originale, roba mai scritta o letta.
E leggete un po’ questo, a pagina 42, scritto nei giorni del G8 a Genova: «Oggi è un mese che Indro Montanelli ha chiuso il servizio, e benché questa vita alka-seltzer ci faccia digerire di tutto siamo in tanti a non riuscire a dimenticarlo». E già, la vita alka-seltzer. Un gioco di parole come quello (esiziale) di pagina 74, che ha come riferimento il ceto medio: «Bidonato dagli argentini e dai latticini, dai bond che di nome non fanno James, dalla borsa e dalla vita, dal caro-tariffe, dal caro-affitti e da tutta quanta la tribù dei suoi cari&rincari».
Ok Massimo: continua pure così, con effettacci a buon mercato. E fai bei soldi.
(Pippo Russo)