Paolo Nori, Libero 30/05/2014, 30 maggio 2014
COME LA CODA DEL MAIALE
L’altro giorno, quando ho sentito uno dei leader nazionali del MoVimento 5 stelle dire che loro, contrariamente alle sue previsioni, non avevano vinto le elezioni europee perché gli italiani erano un popolo di pensionati contrari al cambiamento, mi è venuto in mente un breve dialogo dello scrittore russo Daniil Charms intitolato Petrov e Zanzarov, che fa così: «Petrov: “Oh, Zanzarov! Andiamo a caccia di zanzare”. Zanzarov: “No, non sono ancora pronto per questo; andiamo magari a caccia di gatti”».
E quando poi, il giorno dopo, ho sentito un rappresentante locale del MoVimento 5 stelle, il sindaco di Parma, dire che la sconfitta c’era stata, ma era stata una sconfitta nazionale non una sconfitta del MoVimento 5 stelle di Parma, mi ero ricordato che quando avevano vinto, a Parma, nel 2012, il sindaco di Parma aveva detto che era stata una vittoria del MoVimento 5 stelle di Parma e non una vittoria nazionale.
E sono andato a rivedermi i voti che ha avuto il MoVimento 5 stelle a Pama e ho trovato che, al primo turno delle comunali del 2012, avevano preso 17.103 voti (pari al 19,47 per cento), al ballottaggio del 2012 51.235 voti (pari al 60,22 per cento), alle politiche del 2013 26.655 voti (pari al 26,64 per cento, qualche punto in più della media nazionale del MoVimento), alle europee del 2014 16.248 voti (pari al 19,12 per cento, qualche punto in meno alla media nazionale).
E ho pensato che io, probabilmente ero io, ma io avevo l’impressione che questi diecimila voti persi a Parma in un anno avessero a che fare anche con la politica locale, che dipendessero per esempio dalla questione dell’inceneritore, ma non solo dell’inceneritore; che quando gli si parla dell’inceneritore, che lui aveva detto e ripetuto in campagna elettore che, se fosse diventato sindaco lui non l’avrebbe acceso, e adesso invece è acceso, quando gli si parla dell’inceneritore, il sindaco di Parma, io non capisco bene quello che dice, ma mi sembra che cambi argomento e dica che loro stan lavorando bene sulla raccolta differenziata; e a me viene in mente un’altra cosa che il sindaco diceva in campagna elettorale, nel 2012, quando la raccolta differenziata a Parma era intorno al 50 per cento, che se vincevano loro, diceva il futuro sindaco, loro in un anno avrebbero portato la raccolta differenziata al 90 per cento, e quando, dopo un anno e qualche mese, sono usciti i primi dati, e la raccolta differenziata era al 53,3 per cento, il sindaco non aveva detto «Scusate ci siamo sbagliati», aveva detto «Un ottimo risultato».
Allora, io non lo so, ma ho l’impressione che dove ha governato, in Italia, il MoVimento 5 stelle ha fatto un po’ la figura del fiscale Rassi della Certosa di Parma al quale, dopo che era stato nominato conte, era venuta la mania della nobiltà, ed aveva emanato severe disposizioni che prevedevano che chi non potesse dimostrare di avere otto quarti di nobiltà non poteva accedere a corte, «Dal che si vedeva bene dice Stendhal, che Rassi non sapeva cos’erano i quarti».
Infine, per i lettori fedeli di questa rubrica, mi sento di dover dire che Zoffoli, purtroppo, non è stato eletto. La campagna elettorale ferroviaria, mi dispiace, non ha pagato.