Angelica Ratti, ItaliaOggi 30/5/2014, 30 maggio 2014
L’APP UBER VALE GIÀ 12 MILIARDI
Uber, la bestia nera dei tassisti, quattro anni dopo la sua creazione vale già 12 miliardi di dollari, quasi 9 miliardi di euro. La start-up californiana dall’agosto 2013 è partecipata da Google, il motore di ricerca entrato nel capitale di Uber, attraverso Google Venture con una dote di 258 milioni.
Allora il valore di Uber era di 3,5 miliardi di dollari (2,57 miliardi di euro). Uber è un’applicazione per smartphone che permette di chiamare vetture a noleggio con conducente intercettando la più vicina a chi chiama. Una modalità giudicata scorretta dai tassisti che contestano Uber con l’accusa di concorrenza sleale. Tuttavia, nonostante le proteste, la diffusione di Uber è stata talmente rapida che quest’anno dovrebbe raccogliere 500 milioni di dollari (367 milioni di euro). Un successo da ascrivere a Google. Oggi Uber permette di usufruire del servizio di chiamata auto con conducente, ma non solo: è possibile chiamare anche vetture particolari e perfino il taxi, in 36 paesi del mondo. E questo rischia di inasprire il conflitto che oppone Uber ai tassisti. La loro esasperazione è generalizzata. Oltreatlantico l’applicazione aveva fatto arrabbiare i tassisti di New York per le tariffe. In Europa, per la condivisione delle vetture di privati relativamente a un determinato tragitto. Secondo i tassisti parigini i miliardi di Uber sono una bolla finanziaria e l’App si è conquistata una fetta di mercato a colpi di tariffe promozionali. Inoltre, è la tesi, Uber è basato su un modello privo di fondamento giuridico. Comunque sia, il monopolio dei tassisti è stato intaccato e gli autisti ringhiano sostenendo che sono una lobby e che a New York hanno ingaggiato uno dei responsabili del loro sindacato. A Bruxelles, l’eurocommissaria per l’Agenda digitale, Nelly Kroes, sostiene Uber.
Angelica Ratti, ItaliaOggi 30/5/2014