Luisa Leone, MilanoFinanza 30/5/2014, 30 maggio 2014
ALLE FERROVIE PARTE L’ERA ELIA
Sarà il tandem Elia-Messori a guidare il nuovo corso delle Fs. Ieri, dopo numerosi rinvii, l’assemblea del gruppo ha nominato un nuovo cda, allargato da cinque a nove membri, e ha indicato Michele Elia come amministratore delegato, con la sorpresa di Marcello Messori alla presidenza. Il nuovo capo azienda sarà dunque, come da previsioni, l’attuale ad di Rete Ferroviaria Italiana, fortemente sponsorizzato dal suo predecessore Mauro Moretti, mentre alla presidenza andrà l’economista ed ex presidente di Assogestioni Messori.
Una scelta, quest’ultima, che appare non casuale, se si pensa che proprio ieri il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi, dopo aver negato dissidi con il collega dell’Economia Pier Carlo Padoan sulle nomine in Fs, ha indicato la quotazione come una ipotesi concreta per il futuro delle Ferrovie. «Verificheremo col nuovo cda una dismissione sul modello adottato per Poste Italiane», ha detto il responsabile delle Infrastrutture. E un esperto di mercati come è appunto Messori potrebbe rivelarsi una figura preziosa nel caso si dovesse davvero decidere per un’ipo. Soprattutto se si considera che al suo fianco ci sarà un manager interno come Elia, che conosce molto bene il gruppo, nel quale lavora dal 1975.
Per ora secondo Lupi c’è la prospettiva «da verificare insieme con il nuovo cda di una privatizzazione intelligente, non nel senso di privatizzare le Ferrovie, ma come con Poste, di collocarne in borsa un pezzo». La condizione per portare avanti una discussione sullo sbarco in borsa di Ferrovie però è che «si attui il piano industriale», definito «un must» da Elia, poche ore prima che il ministero dell’Economia (che controlla Ferrovie al 100%) lo indicasse come ad. Il piano al 2017 è stato messo appunto da Moretti, oggi alla guida di Finmeccanica, lo scorso febbraio e già contemplava l’ipotesi della quotazione, ponendo «le premesse per mettere in condizione l’azionista si decidere l’eventuale collocazione sul mercato di una parte delle azioni del gruppo Fs italiane», si leggeva nella nota che accompagnava il piano.
Per comprendere se davvero l’ipo di Fs entrerà presto nell’agenda dell’esecutivo bisognerà attendere ancora, ma intanto di certo c’è che il governo, come anticipato martedì scorso da MF-Milano Finanza, ha colto l’occasione del trasloco di Moretti in Finmeccanica per dare al gruppo un nuovo consiglio di amministrazione. Il vecchio cda, nominato solo lo scorso anno, è infatti stato azzerato, formalmente in seguito alla dimissione di tutti i consiglieri. Del nuovo board, portato da cinque a nove componenti, faranno parte, oltre a Elia e Messori, anche da Daniela Carosio (ex direttore comunicazione di Fs), Vittorio Belingardi Clusoni, Giuliano Frosini, Gioia Ghezzi, Simonetta Giordani (ex sottosegretario ai Beni Culturali), Federico Lovadina e Wanda Ternau. Il consiglio dovrebbe riunirsi per la prima volta oggi per il conferimento delle deleghe a Elia e a Messori e presto dovrà affrontare una serie di questioni significative, oltre alla possibile quotazione in borsa, che vanno dalla concorrenza dei privati di Ntv al destino della rete, fino all’ulteriore espansione all’estero, avviata con successo da Moretti.
Intanto ieri l’assemblea di Ferrovie dello Stato ha approvato anche il bilancio 2013, chiuso con 460 milioni di utile netto, un ebitda di oltre 2 miliardi e un fatturato di 8,3 miliardi di euro.
Luisa Leone, MilanoFinanza 30/5/2014