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 2014  maggio 30 Venerdì calendario

CLASS ACTION, L’ULTIMA CARTA DEI MALATI PER RIAVERE IL RIMBORSO DEL MEDICINALE


Il prossimo passo sarà la class action. Ma non è detto che ci si arrivi, tutto dipenderà dalle decisioni che prenderà l’Aifa, l’Agenzia Italia per il Farmaco.
L’associazione Altroconsumo che sta difendendo i malati danneggiati dal cartello creato dai colossi farmaceutici Roche e Novartis, infatti, ha diffidato l’Aifa in modo da ottenere l’inserimento del medicinale Avastin di nuovo all’interno del Servizio Sanitario Nazionale fra i farmaci off labels, cioè quelli a carico delle casse dello Stato per indicazioni terapeutiche diverse da quelle riportate nell’autorizzazione.
La diffida è l’atto che precede un’eventuale class-action amministrativa, quindi un’azione che porti un’amministrazione a prendere una decisione.
In realtà l’Aifa ha convocato con procedura d’urgenza una riunione il 9 e 10 giugno per decidere il da farsi dopo che le regioni Emilia e Veneto hanno chiesto il reinserimento dell’Avastin fra i farmaci rimborsabili.
È possibile quindi che l’Agenzia riporti il farmaco all’interno del Servizio Sanitario Nazionale annullando il pericolo di una class-action amministrativa ma non tutte le altre conseguenze. Il ministero della Salute ha chiesto 1,2 miliardi di danni.
Altroconsumo chiede che «i soldi, una volta recuperati, siano accantonati in un fondo creato ad hoc che venga utilizzato per progetti concreti e monitorabili a favore dei cittadini per una gestione della sanità più efficiente e per risarcire tutti coloro che a causa del cartello non hanno avuto accesso alle cure».
Anche altre associazioni di consumatori però si stanno preparando alla battaglia. In attesa della decisione definitiva prevista per novembre «stiamo predisponendo una maxi-richiesta di risarcimento danni nei confronti di Roche e Novartis finalizzata ad ottenere un indennizzo per tutti gli utenti del Servizio Sanitario Nazionale», annuncia Carlo Rienzi, presidente del Codacons. «È evidente - aggiunge - che se sarà accertato il cartello posto in essere dalle due multinazionali e sanzionato dall’autorità si configura un danno diretto per i fruitori della sanità italiana, inteso sia come pazienti che come medici, sul fronte economico ma anche su quello etico».
Secondo Rienzi le colpe in questa vicenda non sono solo dei colossi farmaceutici, ci sono - sostiene - responsabilità anche dell’Aifa e ha chiesto al ministero della Salute di accertarle per rivalersi eventualmente anche sull’agenzia.

Flavia Amabile, La Stampa 30/5/2014