fra. gri., La Stampa 30/5/2014, 30 maggio 2014
GIULIA, EUROPARLAMENTARE CON IL CURRICULUM SOSPETTO TRA FARMACI, PHD E PREMI
Giulia Moi, biologa quarantenne, neoeletta del M5S al Parlamento europeo, 51 mila preferenze raccolte in Sardegna. E un mistero: chi è veramente Giulia Moi? Ha veramente scoperto nel 2007 una molecola vegetale che combatte la leucemia? La Moi è una grillina. La mettono in discussione alcuni tra i grillini, però.
Tra gli attivisti europei del M5S ha cominciato a circolare una lettera aperta in cui le si chiedevano maggiori informazioni. Lei la prese malissimo. «Da settimane - ha scritto - alcuni attivisti stanno facendo girare una lettera diffamatoria nei miei confronti. È stato posto in dubbio il mio PhD».
Ben di più, in realtà, si poneva in dubbio: i suoi titoli, se fosse davvero passata per il King’s College, se abbia fatto la scoperta vantata nel curriculum, persino se ha 41 o 43 anni.
La polemica si trascina da giorni. E non è stata chiusa dalle risposte della Moi («Chi è ricercatore sa bene che i progetti di ricerca finanziati da compagnie internazionali possono essere soggetti a restrizioni di pubblicazione»), perché queste ragioni, se possibile, sono piaciute ancor meno agli attivisti del M5S che dubitavano di lei. E così, siccome i critici non hanno trovato tracce su Internet di riconoscimenti da parte della multinazionale dei farmaci Stiefel/GSK, sono saltati alle conclusioni.
Forse non c’è nulla di vero? «Invece è tutto verissimo», si accalora il portavoce, che promette per oggi un post di definitivo chiarimento sul blog di Beppe Grillo. È vero il master universitario a Londra. È vera una borsa di studio pagata dalla Stiefel/GSK. È vera la scoperta, «ma siccome è di proprietà della società che ha finanziato la ricerca, Giulia Moi non può parlarne pubblicamente e non può certo violare un vincolo di riservatezza perché qualcuno strepita e batte i piedi».
Bisognerà dunque accontentarsi di quello che la ricercatrice scriveva nel suo profilo personale: «Ho avuto anche la fortuna di scoprire per la prima volta una sostanza proveniente da una pianta della foresta sudafricana, potenzialmente in grado di curare la leucemia e il cancro alla pelle. Con tale scoperta sebbene entrata in conflitto di interessi con il National Cancer Institute degli Stati Uniti per via di patenti e brevetti internazionali, ho ricevuto un premio e un particolare riconoscimento da parte del King’s College e dalla compagnia farmaceutica».
Potenzialmente a parte, anche la storia di questo premio, però, sotto sotto, al popolo grillino non può piacere, dato che molti da quelle parti considerano Big Pharma, ossia le multinazionali del farmaco, il Male Assoluto.
È considerato un peccato veniale, invece, che la Moi alle Provinciali del 2010 si fosse candidata con un altro partito, l’Unione Popolare Cristiana, che in quell’occasione correva in coalizione col Pd. Prese 16 voti. «Era il 2010 - spiega il portavoce - e la Moi era appena rientrata da Londra. Forse si era illusa che l’Italia fosse come la Gran Bretagna. Dapprima provò a impiantare una sua società per proseguire le ricerche sulle molecole vegetali, ma ha scoperto che da noi non si riesce a fare nulla. A quel punto ha pensato di buttarsi in politica. Di qui la candidatura. Ma non ha preso la tessera, non è stata eletta né ha avuto alcun incarico. Non ha violato alcuna regola del movimento».
fra. gri., La Stampa 30/5/2014