Silvia Bencivelli, la Repubblica 30/5/2014, 30 maggio 2014
OBESITÀ DA RECORD IN USA, ASIA E AFRICA L’ALLARME È GLOBALE
Sempre più grassi, uomini, donne e bambini, di tutto il mondo. E poco altro da aggiungere, se non i numeri di un allarme globale. È il risultato di uno studio senza precedenti pubblicato sull’ultimo numero della rivista medica Lancet, che ha analizzato i dati provenienti da 188 paesi del pianeta negli ultimi trent’anni e ha registrato un aumento del numero delle persone obese e sovrappeso da 857 milioni nel 1980 a 2,1 miliardi nel 2013. Cioè, oggi, a essere troppo grasso è un abitante della Terra su tre. Non solo nei paesi sviluppati ma anche in quelli emergenti. In nessun paese le campagne di prevenzione hanno funzionato, osservano i ricercatori, e quindi “l’obesità è diventata una delle sfide principali per la salute mondiale”.
La ricerca fa parte del Global Burden of Disease Study, un progetto sulla salute pubblica lanciato nel 1990 dall’Organizzazione mondiale della sanità e dalla Banca mondiale per valutare il peso delle malattie sulle nostre vite. Nel caso di sovrappeso e obesità, per esempio, il Global Burden of Disease Study del 2010 li indicava come causa di 3,4 milioni di morti in un anno. Morti a causa di malattie cardiovascolari, respiratorie, metaboliche, ma anche vittime di disturbi osteoarticolari, ginecologici, digestivi e di molti tipi di tumore. I dati pubblicati oggi, raccolti e studiati da quasi 150 scienziati di tutto il mondo anche grazie alla Bill & Melinda Gates Foundation, sono ancora più allarmanti perché descrivono una situazione che non fa che peggiorare. Gli adulti in sovrappeso o francamente obesi sono passati in poco più di trent’anni da essere il 29% della popolazione maschile al 37%, e dal 30% di quella femminile al 38%. Lo stesso vale per i bambini, che, soprattutto nei paesi poveri, stanno rapidamente diventando sempre più grassi. Poi ci sono i record: a Tonga più del 50% degli adulti è obeso. Ma se si considerano solo le donne il primato è anche di Kuwait, Kiribati, Stati Federati di Micronesia, Libia, Qatar e Samoa. Il numero più alto di obesi abita ancora negli Stati Uniti (dove un adulto su tre è troppo grasso), già tallonati dai paesi emergenti come India e Cina (insieme, i due ospitano il 15% di tutti gli obesi del mondo). In generale l’aumento peggiore è stato osservato nei paesi in via di sviluppo. Con una nota interessante: “nei paesi sviluppati gli uomini sono sovrappeso più delle donne, mentre in quelli in via di sviluppo sovrappeso e obesità sono più frequenti nelle donne che negli uomini”. Infatti, in testa ai paesi dove le donne sono sempre più obese, troviamo Egitto, Arabia Saudita e Honduras.
Unica nota positiva, a volerla proprio trovare, è che “il tasso di aumento di sovrappeso e obesità è stato maggiore tra il 1992 e il 2002, ma sta rallentando nell’ultimo decennio specialmente nei paesi sviluppati”, scrivono gli scienziati. E questo rifletterebbe, sebbene con una certa pigrizia, l’interessamento degli stati che si sono impegnati di fronte all’Oms a frenare l’emergenza entro il 2025. Ma si sta facendo ancora troppo poco: “a differenza degli altri rischi maggiori per la salute globale, come il tabacco e la malnutrizione infantile, — ha spiegato infatti Emmanuela Gakidou dell’Università di Washington e firma della ricerca — l’obesità globale non sta affatto decrescendo”.
Silvia Bencivelli, la Repubblica 30/5/2014