Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  maggio 29 Giovedì calendario

MA I DISOCCUPATI SONO 6,3 MILIONI


Quest’anno il pil italiano aumenterà in termini reali dello 0,6%, mentre nel biennio successivo la crescita dell’economia si attesterà all’1% nel 2015 e all’1,4% nel 2016. Queste previsioni sono tuttavia soggette a «rischi e incertezza» derivanti dall’andamento della domanda globale, dalle condizioni di accesso al credito e dagli effetti delle politiche economiche. Lo riporta il Rapporto annuale 2014 dell’Istat, che ha fotografato un Paese dove la povertà dilaga: l’occupazione è in caduta libera, calano le spese per i consumi, si acuisce la distanza con un Mezzogiorno sempre più in difficoltà e i giovani sono la categoria più colpita dal fenomeno della disoccupazione. Sono 6,3 milioni gli italiani che non hanno un posto di lavoro. Il dato emerge sommando i numeri del rapporto annuale dell’Istat, ovvero i 3 milioni e 113 mila disoccupati rilevati nel 2013 ai 3 milioni e 205 mila italiani che vorrebbero lavorare. Diminuisce inoltre la spesa per i consumi. La contrazione dei livelli di consumo delle famiglie si è verificata nonostante l’ulteriore diminuzione della propensione al risparmio (pari all’11,5%) e il crescente ricorso all’indebitamento: nel 2012 le famiglie indebitate superano quota 7%. Tra il 2007 e il 2013, il potere d’acquisto è sceso del 10,4%. Soltanto nel 2013, rispetto all’anno precedente, la caduta è risultata pari all’1,1%, come effetto di un lieve aumento del reddito disponibile (+0,3%), più che compensato dall’inflazione (-4,6% del 2012). L’Istat ha anche stimato che nel 2013 saranno iscritti all’anagrafe poco meno di 515 mila bambini, nuovo minimo storico delle nascite.

MilanoFinanza 29/5/2014