Corriere della Sera 15/5/2014, 15 maggio 2014
Niente carcere per il piccolo spaccio, solo sanzioni per uso personale e ampia possibilità di accesso a farmaci off label , ovvero al di fuori delle indicazioni per i quali sono stati autorizzati e previsti
Niente carcere per il piccolo spaccio, solo sanzioni per uso personale e ampia possibilità di accesso a farmaci off label , ovvero al di fuori delle indicazioni per i quali sono stati autorizzati e previsti. Queste le novità introdotte dal decreto Lorenzin, ormai diventato legge con l?approvazione del voto di fiducia di ieri al Senato. Con 155 voti favorevoli, 105 contrari e nessun astenuto i senatori hanno dato il via libera, senza modificarlo, al testo giunto dalla Camera (dove pure era passato con la fiducia). La nuova norma va così a colmare il vuoto creato dalla bocciatura della legge Fini-Giovanardi: il testo ripristina le tabelle con la suddivisione degli stupefacenti in base agli effetti e vede inserita la marijuana di origine naturale nella tabella due, ovvero tra le droghe leggere, mentre quella sintetica è nella tabella uno, insieme a cocaina, eroina e anfetamine. Spicca la riduzione di pena per il piccolo spaccio a 4 anni, scelta che esclude di fatto la reclusione in carcere. Inoltre, il reato non distingue tra droghe leggere e droghe pesanti, ma sarà compito del giudice graduare l?entità della pena in base alla qualità e quantità della sostanza venduta. Altre novità sono la reintroduzione dei lavori di pubblica utilità nel caso di condanna e la riduzione di sanzioni per l?uso personale.