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 2014  maggio 24 Sabato calendario

IL BUSINESS STADI

Un giovane inserviente che lavora al Maracanà indica
lo stadio dopo la ristrutturazione e porta la mano al
petto: «Non ce la faccio a vederlo così cambiato. È come se mio padre avesse sposato un’altra donna». Ristrutturato per i Mondiali, il tempio più famoso del Brasile ha perso il fascino antico e la capienza. Fu inaugurato con 165mila posti in piedi, ospitò 200mila persone nella partita con l’Uruguay alla coppa del 1950 (il tragico Maracanaço, con il Brasile clamorosamente sconfitto). Saranno “solo” 76mila per la finale del 13 luglio.
Dodici impianti, 7 nuovi e 5 ristrutturati, ospiteranno le 64 gare della Coppa del mondo. Il costo finale è di 2,7 miliardi di euro, il triplo delle previsioni iniziali, e nei cantieri diurante i lavori sono morti dieci operai. La spesa
totale, pubblica e privata, supera i 9 miliardi: un record. Si gioca a Rio, San Paolo, Brasilia, Belo Horizonte, Fortaleza, Curitiba, Cuiabà, Natal, Recife, Salvador, Porto Alegre e Manaus: non tutte hanno grandi club, molte strutture rischiano di restare cattedrali nel deserto.
Il via sarà il 12 giugno con Brasile-Croazia all’Itaquerão, nuova casa del Corinthians: pronto in extremis, come gli stadi di Cuiabà e Curitiba, è stato appena testato dalle vecchie glorie del club. Il primo gol, su rigore, l’ha segnato un signore con pochi capelli e una pancetta evidente: Rivelino, campione del mondo nel 1970.
L’Italia di Prandelli debutterà contro l’Inghilterra a Manaus (14 giugno, mezzanotte italiana), nel cuore
della foresta amazzonica. L’Arena Amazônia ricorda una cesta di paglia, diventerà teatro da concerti, ma c’è anche un progetto per trasformarla in carcere. L’Arena Pernambuco, sede di Italia-Costa Rica (20 giugno) e la cui copertura avrà colori cangianti, è nei pressi di Recife: intorno nascerà un nuovo centro urbano. E per coprirne le perdite nella gestione, il governo non potrà aumentare il sussidio ai raccoglitori di canna da zucchero. Lo stadio di Natal, dove si gioca Italia-Uruguay (24 giugno), ricorda la sabbia della costa: di qui il nome, Das Dunas.
Molti progetti sono ecosostenibili: il Mineirão di Belo Horizonte ha un impianto di raccolta-riutilizzo dell’acqua piovana, l’Arena Pantanal di Cuiabà è fatta di materiali riciclati e deve al suo cuore verde il soprannome O Verdão.