Monica Colombo, Corriere della Sera 29/5/2014, 29 maggio 2014
DI NATALE NON SI FERMA
I titoli di coda del campionato scorrono con una tripletta scaraventata nella porta della Sampdoria. Mentre cala il sipario sulla stagione dell’Udinese, Antonio Di Natale raggiunge quota 193 gol in serie A. Settimo nella classifica di tutti i tempi, tra i marcatori in attività solo Francesco Totti ha fatto meglio di lui.
Di Natale, dopo che a gennaio aveva annunciato la volontà di ritirarsi alla fine di questa stagione, ha deciso cosa fare?
«Sono legato a Udine da un altro anno di contratto. Giovedì scorso sono stato in sede dal presidente Pozzo e abbiamo parlato. Ora che Guidolin ha deciso di lasciare, volevo capire quale fosse il progetto. Il presidente mi ha rassicurato, ora vado in vacanza».
278 reti in carriera, di cui 20 messe a segno in questa stagione, a 36 anni. Il segreto di questa longevità?
«Nemmeno io pensavo di raggiungere obiettivi del genere. Il mio unico pensiero a inizio anno era di arrivare almeno a quota 40 punti con l’Udinese».
D’accordo, ma come ci si mantiene ad alti livelli?
«L’esperienza e la maturità nel gestirsi, la condizione fisica, lo svolgere una vita da professionista. Ma non sono l’unico: guardi la stagione di Toni o di Totti».
Guidolin ha annunciato l’addio alla panchina. Si può dire che è finito un ciclo?
«Purtroppo sì, i cicli non possono durare più di 3-4 anni. Ma lui resta in società perché è serio e preparato».
Al termine della carriera, non ha rimpianti per non essere mai andato in un grande club?
«No, io e la mia famiglia a Udine stiamo benissimo. Qui mi sono guadagnato la convocazione per due Europei e un Mondiale. Con questa maglia voglio finire la carriera».
Dal Friuli sono transitati tanti giovani di prospettiva che poi si sono affermati altrove. I più forti con cui ha giocato?
«Quagliarella e Alexis Sanchez, che ha segnato 19 gol nella Liga di quest’anno. Certo che è pronto per la Juve, chi viene dal Barcellona può non esserlo?».
Chi sono i nuovi Di Natale?
«Mi piacciono molto Immobile e Insigne».
Un attaccante di esperienza come lei servirebbe all’Italia in Brasile?
«Prandelli sa che cosa avrei potuto dare alla nazionale. Ma ha iniziato un progetto con i giovani, ed è corretto che l‘abbia portato avanti».
Previsioni sul Mondiale dell’Italia?
«Partiamo sempre con la sensazione di essere gli ultimi, con le valigie già pronte. Anche agli Europei del 2012 fu così e poi arrivammo in finale».
Balotelli è pronto per assumersi la responsabilità di caricarsi l’Italia sulle spalle?
«Deve solo rimanere sereno. Se è tranquillo, dimostrerà le sue qualità sul campo».
Considera un azzardo la convocazione di Cassano?
«Per niente, ha disputato un grandissimo campionato. E per quel che concerne il carattere, io che ci ho già giocato insieme in nazionale so che nello spogliatoio azzurro ci sono i più anziani a tenere calmi gli animi».
È vero che l’estate scorsa è stato a un passo dal Milan?
«Lasciamo stare, diciamo che c’è stato qualche contatto».
In un’intervista ha detto: «non potrei mai stare con una showgirl». Com’è la sua vita fuori dal campo?
«Non sono mica un vip. Ho due bambini, Filippo e Diletta, nel tempo libero mi dedico a loro. Non ce l’avevo con le veline: solo che farei fatica a star dietro a un tipo del genere».