Marisa Fumagalli, Corriere della Sera 29/5/2014, 29 maggio 2014
CICOGNA, LA SIGNORA DELL’ELEGANZA «PER I MIEI 80 ANNI FESTEGGIO TRE GIORNI»
Le origini
Marina Cicogna
Mozzoni Volpi di Misurata è nata a Roma
il 29 maggio 1934
La Capitale
La Cicogna è una dei protagonisti della «Dolce vita» capitolina dagli anni Sessanta
Nel cinema
È stata titolare con il fratello Bino della casa di produzione e distribuzione Euro International Film. Tra le pellicole prodotte c’è Metti una sera a cena : fu girato nel 1969 da Giuseppe Patroni Griffi (nella foto più in alto Jean-Louis Trintignant e Annie Girardot )
L’Oscar
Due anni dopo l’apice: il film di Elio Petri Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto vince il premio Oscar per il miglior film straniero (sopra, foto in basso, Gian Maria Volonté e Florinda Bolkan )
Il senso del tempo che passa per una donna, bella e avventurosa, che compie 80 anni è anche scegliere un abito nero, lungo, di pizzo leggero. A maniche lunghe. «Indispensabili per una persona della mia età. Sono ancora incerta se scegliere quello di Valentino o un altro dello stilista emergente Antonio Grimaldi», dice Marina Cicogna, parlando dei tre giorni di festeggiamenti a Roma («Regalo di amiche e amici»), che culminano nella villa di Marilù Gaetani sull’Appia Antica. Gran ballo, preceduto da un breve concerto del flautista Andrea Griminelli, in una tenda allestita nel parco circondato da rose bianche.
Figlia del produttore cinematografico Cesare Cicogna e nipote di Giuseppe Volpi di Misurata, inventore della Mostra del Cinema di Venezia (1932), Marina è nata il 29 maggio 1934. Continuando l’arte di famiglia, ha prodotto alcuni tra i film più noti e riusciti della cinematografia italiana. Due per tutti: Metti una sera a cena e Indagine di un cittadino al di sopra di ogni sospetto . Si è dedicata anche alla fotografia. Nei clic, i personaggi del jet set che la bionda signora ha frequentato. «Adesso — spiega — sto fotografando mani. Parti del corpo che raccontano molto di noi».
Marina Cicogna è nota per il suo anticonformismo, anche in amore. «Non m’interessa la famiglia classica — taglia corto —. E il limite che mi pongo è quello estetico. Mi piacciono le persone belle». Trasgressiva? Certo. È passata dalla conquista di Alain Delon a Florinda Bolkan, l’attrice brasiliana con la quale ha avuto una lunga liaison. Da anni ormai vive tra Modena e Roma con Benedetta, adottata in modo da renderla sua erede. «Non sono gelosa, sessualmente intendo, possessiva sì», rivela. Pochi dettagli di una biografia ricca e sfaccettata. Bilanci? Non ci sta: «Sono in movimento, non faccio bilanci. Piuttosto ho rimpianti e dolori», afferma alludendo soprattutto alla tragica morte del fratello Bino, suicida in Brasile nel 1974 a causa di affari di famiglia andati male. Marina, tuttavia è una donna che vive con forza nel presente.
Ora è il momento di festeggiare. In grande stile. Basti pensare che Vanity America ha inviato una troupe a Roma, per inserirla in un film sul mondo «dell’eleganza». E anche per girare un video-regalo sulle feste di compleanno in suo onore. Per lei, infatti, ieri sera Carla Fendi ha organizzare una cena all’Assunta Madre sul Lungotevere. Pascal Vicedomini, invece, accoglie oggi gli amici internazionali con una colazione all’hotel De Russie. Si chiude domani con il saluto finale in allegria nella casa di Franco e Sandra Carraro, passando per l’evento clou di stasera a Villa Gaetani. Qualche nome dei 120 ospiti: Calvin Klein, Carolina Herrera, Valentino, Christian Louboutin, Diane von Furstenberg. «Alcuni amici del cinema sono impegnati a girare film altrove — spiega Marina —. Non mancano però Asia Argento, Cristina Capotondi, Lucrezia Lante della Rovere, Elsa Martinelli. E c’è Rupert Everett, che compie gli anni pure lui».
Sui Festival del Cinema più famosi la contessa Cicogna ha le idee chiare: «Cannes è molto importante, Venezia è più intellettuale e di qualità. Purtroppo, però, non ha glamour. Rigetta il gusto della mondanità. Ciò è assurdo. Al Lido si può entrare in una sala anche... in mutande, a Cannes sarebbe impossibile. Perché non coltivare, almeno in certi ambienti, il gusto dell’eleganza?». Eleganza e stile le appartengono: «Doti in parte innate, in parte costruite nel tempo».
Gli 80 anni leggeri di Marina non sono certo privi di saggezza. «Se non si hanno gravi problemi di salute, si invecchia per dettagli — osserva —. Il corpo manda segnali, si trasforma, i vari cedimenti arrivano a poco a poco. Meglio non badarci troppo e continuare ad essere attivi e curiosi. Sui cinquant’anni ho cominciato a cambiare il modo di nutrirmi. Per fortuna, non ho mai bevuto e fumato. Inoltre, se possibile, bisogna camminare e coltivare gli sport preferiti». Un pensiero anche all’Italia di oggi: «Invecchiando si tende ad amare di più il proprio Paese. Però in questo periodo provo insicurezza e delusione. Vedo attorno disonestà e volgarità. Spero in meglio per il futuro».
Il regalo di compleanno che desidera di più? «Non saprei, mi bastano le feste e il calore che mi stanno riservando i miei amici». Ma ne conosciamo uno: quello dell’amica di lunga data, Ljuba Rizzoli. Un olio su tela di Dondé, punteggiato da coloratissime farfalle. «Perché Marina è una donna che, nella vita, ha sempre volato».