Stefano Parola, la Repubblica 28/5/2014, 28 maggio 2014
SERGIO TACCHINI DI NUOVO IN CAMPO PER RIAVERE IL LOGO
TORINO.
Oltre che per i suoi colpi imprevedibili, un po’ ci si ricorda del grande John McEnroe pure per quella fascetta in mezzo ai ricci e per quella “T” cerchiata sui suoi completi da tennis. È il simbolo della Sergio Tacchini, l’azienda d’abbigliamento di Novara fondata dall’omonimo tennista. Oggi quel logo esiste ancora, ma è finito un po’ nell’ombra. Fu la stessa famiglia Tacchini a cederlo a un gruppo cinese nel 2007. Adesso, a sette anni di distanza, l’imprenditore novarese continua a occuparsi di vestiti sportivi con la sua Sandys, però rivuole indietro la sua “creatura”: «Desideriamo ripartire dalle nostre origini e rilanciare il marchio», spiega suo figlio Alessandro, amministratore delegato dell’azienda di famiglia.
Da quando il logo è finito in mano orientale, la Sergio Tacchini ha perso diversi “pezzi” per strada: prima è toccato alla storica sede di Caltignaga, poi alla rete dei negozi e ora sembra traballare pure lo stabilimento di Bellinzago, dove ormai la forza lavoro è un ventesimo di quella dei tempi d’oro e si occupa soltanto di aspetti commerciali. Oggi il marchio è infatti nelle mani della Sergio Tacchini International, una società italiana di proprietà cinese che è in liquidazione e che un anno fa ne ha concesso la licenza alla Wintex Italia, che fa capo allo stesso gruppo orientale. È in questo intreccio societario che la Sandys vorrebbe inserirsi: «Abbiamo presentato – racconta Alessandro Tacchini – una proposta d’affitto di ramo d’azienda funzionale all’acquisto del marchio. Parliamo di cinque milioni, più un pacchetto di altre risorse che investiremo per il rilancio. Sappiamo che la nostra offerta è migliore rispetto ai contratti oggi in essere con la Wintex». Dove sta l’inghippo? «Abbiamo dato come scadenza il 30 maggio, ma a due giorni di distanza non abbiamo ancora ricevuto alcuna risposta», risponde l’amministratore delegato.
La famiglia dell’ex tennista novarese ha predisposto un piano ambizioso: «Appena avremo modo di riprendere la gestione delle licenze – spiega Alessandro Tacchini – cercheremo di centralizzare e coordinare la produzione, che in parte potremmo anche riportare a Novara, dove c’è un comparto tessile interessante. Soprattutto, vogliamo dare nuova visibilità al marchio con una serie di sponsorizzazioni e sfruttarlo nel tennis ma pure nello sci e nel tempo libero in generale». Insomma, è «un’operazione di tipo sia economico che affettivo, perché mio padre è legatissimo all’azienda che ha creato nel 1966», dice Alessandro Tacchini. Il sindaco di Novara Andrea Ballarè incrocia le dita: «Qui ci sono professionalità, tradizione, competenze. E anche gli spazi. Il percorso intrapreso della famiglia Tacchini va sostenuto».
Stefano Parola, la Repubblica 28/5/2014