Francesco Grignetti, La Stampa 28/5/2014, 28 maggio 2014
DALLA BIOLOGA ALL’AVVOCATO. ECCO I DICIASSETTE EUROGRILLINI
Hanno finalmente un nome e un cognome, gli «sconosciuti» che Grillo ha lanciato nella mischia delle Europee: nove donne e otto uomini, in tutto 17 europarlamentari, che il Capo presenta così sul suo blog: «Giovani, laureati, imprenditori e liberi professionisti, c’è chi ha il master, chi due lauree, chi parla due lingue e chi ne parla tre o quattro. Tutti incensurati e sconosciuti alla procure».
Due giorni dopo il voto, però, il movimento è ancora sotto botta. Nonostante che dall’alto venga un messaggio consolatorio. Scrive il gruppo M5S alla Camera: «Dobbiamo smentire alcune leggende metropolitane. È sbagliato affermare che abbiamo perso quasi 3 milioni di voti. Ricordiamo che abbiamo comunque consolidato un ampio consenso». La pensano ben diversamente, però, alcuni deputati. Si sfoga Alessandro Di Battista: «Abbiamo straperso. Sono a pezzi! Come se qualcuno mi avesse strappato un pezzo di carne. Vedete, noi non siamo come i politicanti di professione che, dopo ogni elezione, riescono a mettere maschere e a sfoggiare astrusi ragionamenti per dimostrare all’opinione pubblica che hanno vinto tutti». È duro il sindaco di Parma, Federico Pizzarotti: «Una sola cosa c’è da dire: alle Europee il Movimento è stato sconfitto, ed è da qui che ripartiremo con maggiore slancio e più forti di prima. Ma occorre autocritica. È ora che il movimento cammini da solo». O ancora Tommaso Currò: «Basta con il cerchio magico di fedeli servitori o è un clan».
Ci si avvia a una assemblea tra deputati e senatori dai toni forti. È in discussione l’impostazione della campagna elettorale, così come l’ha voluta il Grillo urlante. «Dobbiamo sorridere di più e abbassare i toni: quando lo diceva qualcun altro era additato come dissidente», commenta amaramente il deputato Walter Rizzetto, uno che in passato era considerato tra le voci critiche.
È il momento dell’entusiasmo, intanto, per i neoeletti. Recordman delle preferenze tra i M5S è Ignazio Corrao, 29 anni, da Alcamo (Palermo), giovane avvocato civilista. Tra Sicilia e Sardegna ha ottenuto ben 71 mila preferenze. «La mia campagna elettorale - racconta - è stata pazzesca: ho girato la Sicilia in autostop, dormendo presso gli attivisti, invitato a cena da questo e da quello. Avrò speso in tutto 1500 euro. Ho partecipato non so a quanti incontri. Qui da noi in Sicilia il movimento è ormai consolidato, e io che ho partecipato pure alle proteste degli Indignados in Spagna sento la responsabilità di questa grande voglia di cambiamento».
Grillo finora non l’ha chiamato, né Casaleggio. «Ho sentito qualcuno tra i portavoce nazionali e regionali che conosco». Corrao però era uno di quelli convinti che il M5S avrebbe potuto persino superare il Pd. «Il risultato mi ha stupito. Si vede che il messaggio di Renzi ha fatto recuperare consensi al Pd. Il Paese gli ha voluto dare fiducia. C’è da dire che ora la legittimazione ce l’ha. Ma secondo me è una cosa temporanea». Comunque Grillo non si discute. «Vederlo battersi come un leone è l’unica ancora di salvezza per molti giovani come me, che avrebbero altrimenti abbandonato questa terra».
Un altro eletto di slancio è Dario Tamburrano, da Roma, classe 1969. Ha incassato 28.440 preferenze. «Vado a Bruxelles ad occuparmi dei temi che mi appassionano: ecologia, agricoltura sostenibile, decrescita felice». Anche per Tamburrano la campagna elettorale è stata una faticosissima girandola di incontri, aiutato dalla moglie che provava a tenere i contatti su Facebook e Twitter, «e comunque oltre una certa soglia di contatti non ce la fai a rispondere e così c’è chi t’insulta». Tamburrano, laureato in Odontoiatria, dedica gran parte del suo tempo all’orto, alla traduzione di saggi ecologisti, e al circolo Decrescita felice di Roma. Due giorni fa, investito da un diluvio sull’autostrada, twittava in rima: «Temporale nun te temo. Clima te riaggiusto. Bruxelles è il posto giusto!».
E poi c’è Giulia Moi da Cagliari, biologa, con Phd a Londra. Ho scoperto una molecola proveniente da una pianta della foresta Sud-Africana efficace per la leucemia e il melanoma, premiata per la scoperta dal King’s College e dalla Stiefel/Glaxo Smith-Klime. Poi è tornata a casa ed è ripiombata nella palude italiana. Scrive: «Un sincero ringraziamento a tutti i 51.715 sardi che mi hanno accordato la loro fiducia e sostenuto ed agli 11.503 che dalla Sicilia hanno voluto assegnarmi la loro preferenza, anche senza avermi potuto conoscere».
Francesco Grignetti, La Stampa 28/5/2014