Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  maggio 27 Martedì calendario

“PEDOFILIA, PER I PRETI COME UNA MESSA NERA”


Papa Francesco a ruota libera: nonostante il viaggio massacrante è rimasto e si è sottoposto per un’ora, senza rete, alle domande dei giornalisti che l’hanno accompagnato in Terra Santa.
GLI ABUSI SUI MINORI
«In questo momento ci sono tre vescovi sotto indagine, di uno, già condannato, si sta studiando la pena. Non ci sono privilegi su questo tema dei minori, non ci saranno “figli di papà”. Un sacerdote che compie un abuso, tradisce il corpo del Signore. Il prete deve portare il bambino o la bambina alla santità. E questo si fida di lui. Invece di portarlo alla santità, lui lo abusa. È gravissimo. E’ come fare una messa nera! Invece di portarlo alla santità lo porti a un problema che avrà per tutta la vita. La prossima settimana ci sarà una messa con alcune persone abusate, a Santa Marta, e le incontrerò. Su questo problema si deve andare avanti con tolleranza zero»
IL SUMMIT CON PERES E ABU MAZEN
«I gesti più autentici sono quelli che non si pensano, dei gesti concreti che ho compiuto nessuno era stato pensato così. Alcune cose, come l’invito ai due presidenti, si era pensato di farlo là, durante il viaggio, ma c’erano tanti problemi logistici, tanti, il territorio dove si doveva fare, non era facile. Alla fine è uscito l’invito e spero che l’incontro in Vaticano riesca bene. Sarà un incontro di preghiera, non per fare una mediazione. Con i due presidenti ci riuniremo solo a pregare. Credo che la preghiera sia importante. Ci sarà un rabbino, un islamico, ci sarò io. Ho chiesto al Custode di Terra Santa di organizzare un po’ le cose pratiche».
POPULISMO ED ELEZIONI EUROPEE
«Ho avuto solo il tempo di pregare qualche Padre Nostro ma non ho avuto notizie sulle elezioni. Il populismo in Europa, la fiducia o la sfiducia, alcune tesi sull’euro.... di questo io non capisco tanto. Ma la disoccupazione è grave: siamo in un sistema economico mondiale dove al centro è il denaro, non è la persona umana. Non è solo in Europa. È un sistema economico disumano basato sullo scarto dei bambini, degli anziani e dei giovani, questo sistema economico uccide».
IL CELIBATO DEI PRETI
«La Chiesa cattolica ha preti sposati, nei riti orientali. Il celibato non è un dogma di fede, è una regola di vita, che io apprezzo tanto e credo che sia un dono per la Chiesa. Non essendo un dogma di fede, c’è sempre la porta aperta»
RAPPORTO CON GLI ORTODOSSI
«Con Bartolomeo abbiamo parlato dell’unità, che si fa camminando insieme, non potremo mai farla con un congresso di teologia. Abbiamo parlato perché si faccia qualcosa della data sulla Pasqua. È un po’ ridicolo: dimmi il tuo Cristo quando resuscita? Il mio la settimana prossima. Il mio invece è resuscitato la settimana scorsa! Con Bartolomeo parliamo come fratelli, ci vogliamo bene, ci raccontiamo le difficoltà del nostro governo. Abbiamo parlato abbastanza dell’ecologia, di fare insieme un lavoro congiunto su questo problema»
Il viaggio in Sri Lanka e Filippine
«In Asia ci sono in programma due viaggi, in Sud Corea in agosto, e a gennaio prossimo un viaggio di due giorni in Sri Lanka e poi nelle Filippine, nella zona dove c’è stato lo tsunami».
LA LIBERTÀ RELIGIOSA
«Ci sono martiri oggi, martiri cristiani, cattolici e non cattolici. In alcuni posti non puoi portare un crocifisso, avere una Bibbia, o insegnare il catechismo ai bambini. Credo che in questo tempo ci siano più martiri che nei primi tempi della Chiesa. Dobbiamo pregare tanto per queste Chiese che soffrono tanto. Per esempio in un paese è proibito pregare insieme. I cristiani che sono lì vogliono celebrare l’eucarestia, e c’è un signore che fa l’operaio ma è sacerdote: fanno finta di prendere il tè e celebrano l’eucarestia. Se arrivano i poliziotti, nascondono i libi e risulta che stanno prendendo il tè»
LA MIA (EVENTUALE) RINUNCIA
«Io farò quello che il Signore vorrà cercando di fare la sua volontà. Benedetto XVI non aveva più le forze, e onestamente, da uomo di fede e umile qual è, ha preso questa decisione. Settant’anni fa i vescovi emeriti non esistevano. Cosa succederà con i Papi emeriti? Dobbiamo guardare a Benedetto XVI come a un’istituzione, ha aperto una porta, quella dei Papi emeriti. La porta è aperta. Ce ne saranno altri o no? Dio solo lo sa. Io credo che un vescovo di Roma se sente che le forze vanno giù deve farsi le stesse domande che si è fatto Benedetto».
I DIVORZIATI RISPOSATI
«Il Sinodo sarà sulla famiglia, sul problema della famiglia e sulle sue ricchezze e la situazione attuale. A me non è piaciuto che tante persone, anche di Chiesa, abbiano detto dopo la relazione preliminare del cardinale Kasper: il Sinodo è per dare comunione ai divorziati risposati, come se tutto si riducesse a una casistica. Come diceva Papa Benedetto, bisogna studiare le procedure di nullità matrimoniale, studiare la fede con cui una persona va al matrimonio e chiarire che i divorziati non sono scomunicati. Tante volte sono trattati come scomunicati».
LO IOR E GLI SCANDALI FINANZIARI
«Gesù una volta ha detto ai suoi discepoli: è inevitabile che ci siano scandali, siamo tutti peccatori. Il problema è evitare che ce ne siano di più. Nell’amministrazione economica serve onestà e trasparenza. La Segreteria per l’economia diretta dal cardinale Pell porterà avanti le riforme. Ma ci saranno ancora incongruenze, ci saranno sempre, siamo umani. E la riforma deve essere continua. Per esempio nello Ior sono stati chiusi 1600 conti, di persone che non avevano diritto. Io vorrei dire una cosa: la questione di quei 15 milioni (dati alla Lux Vide), è ancora sotto studio, non è ancora chiaro che cosa è accaduto».

Andrea Tornielli, La Stampa 27/5/2014