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 2014  maggio 27 Martedì calendario

SINDACO A 86 ANNI. DE MITA: “NON C’È FUTURO SENZA MEMORIA”


Ci aveva provato una prima volta, senza successo, nel 1956. Ieri, a 86 anni, dopo una carriera lunga oltre mezzo secolo e incarichi da presidente del Consiglio, ministro, segretario e presidente della Dc, Ciriaco De Mita invece ha vinto, ed è diventato il votatissimo sindaco della sua Nusco, il piccolo centro dell’Alta Irpinia (provincia di Avellino) dove ha sempre mantenuto la residenza.
«Sarà un compito impegnativo», esordisce davanti ai suoi concittadini che in massa l’hanno votato e poi festeggiato al grido di «sindaco, sindaco»: 77,35 per cento dei consensi per l’anziano leader sostenuto dall’Udc, di cui è europarlamentare uscente; appena il 22,64 per cento per Rosanna Secchiano, l’ingegnere 37enne presentata da una Lista civica di centrosinistra. E se in clima di rottamazione 86 anni sembrano tanti, l’ex potente segretario della Dc ricorda che «senza memoria storica non si può costruire il futuro» e si concentra su quel che c’è da fare per i suoi concittadini (poco meno di 6 mila gli elettori), visto che «ricostruire la comunità» era il programma elettorale: «Ci aspetta un lavoro impegnativo, che porteremo avanti coinvolgendo tutta la nostra comunità».
Ma non sfugge qualche commento anche sulla politica nazionale, di cui per tanti anni è stato protagonista: «Sono andato a dormire ieri sera (domenica, ndr.) con la preoccupazione dell’affermazione dei grillini: non credevo che vincessero ma che “scassassero”. Stamattina leggendo i risultati ho avuto un momento di serenità». Adesso «faccio tanti auguri al presidente del Consiglio, che sappia rispondere a questa investitura di legittimazione democratica non più con l’annuncio ma con l’attività concreta, non con impazienza ma con tanta serenità», l’augurio con critica incorporata. E a chi fa paralleli con la Dc del ’58, risponde ammettendo che «qualche analogia c’è», ma «in superficie: la Dc che vinse era De Gasperi, era grande cultura e capacità di governo. È positivo che Renzi abbia vinto, ma è illusorio immaginare che l’equilibrio politico in Italia sia stabile».
Ora però è il momento di lavorare per la sua Nusco, di cui ringrazia gli elettori «perché un così largo consenso dimostra che hanno afferrato che la novità vera sta nella continuazione della storia». Ma sull’età, in fondo, aveva già detto tutto in campagna elettorale, all’edizione napoletana di «Repubblica»: «Solo chi si arrende è vecchio in politica».

Francesca Schianchi, La Stampa 27/5/2014