Mariolina Sesto, Il Sole 24 Ore 27/5/2014, 27 maggio 2014
DEPUTATI INELEGGIBILI, IL 20% AL BIVIO TRA ROMA E STRASBURGO
ROMA
Molti volti noti, un gran numero di parlamentari, qualche sindaco e presidente di provincia e persino due ministri. Così è fatta, in buona misura, la pattuglia dei 73 eurodeputati eletti in Italia. Ma non è detto che questa sia la formazione reale che farà ingresso a Strasburgo.
Già, perché la gran parte degli eletti ricopre cariche incompatibili con il ruolo di eurodeputato e dunque, nei prossimi giorni, dovrà optare per l’una o per l’altra carica. Solo nel Pd, ad esempio, sono sei gli incompatibili su un totale di 31 eletti a Strasburgo: le parlamentari Alessandra Moretti, Alessia Mosca, Simona Bonafè, Pina Picierno e Isabella De Monte e l’ex presidente della provincia di Roma Enrico Gasbarra. Stesso discorso per i parlamentari Fi Raffaele Fitto, Salvatore Cicu e Alessandra Mussolini, per il segretario Udc Lorenzo Cesa, per il leghista Gianluca Buonanno, per il sindaco di Verona Flavio Tosi, per gli assessori regionali Renata Briano (Pd) ed Elena Gentile (Pd), per il consigliere regionale del Pd Nicola Caputo e per i ministri della Salute Beatrice Lorenzin e delle Infrastrutture Maurizio Lupi. Quest’ultimo lascerà il posto al presidente della Provincia di Pavia Massimiliano Salini, a sua volta incompatibile. Se dovessero decidere di conservare la carica che ricoprono in Italia, questi eletti lasceranno spazio libero a coloro i quali occupavano nella lista il posto immediatamente sotto. In caso contrario, sarà il Parlamento nazionale a essere in parte "rinnovato".
In generale quasi tutte le candidature di "peso" hanno trovato posto nell’europarlamento. Tra i volti noti, l’ex leader Cgil Sergio Cofferati (europarlamentare uscente) che nel Pd rappresenta la minoranza di Cuperlo, l’ex governatrice Pd del Piemonte Mercedes Bresso, gli ex ministri dem Cécile Kyenge, Flavio Zanonato e Paolo De Castro e gli eurodeputati uscenti David Sassoli e Gianni Pittella. Semaforo verde per Elisabetta Gardini di Fi e per l’uscente vicepresidente della commissione Ue Antonio Tajani.
PREFERENZE
Il recordman delle preferenze è la dem Simona Bonafè che, con 288.238 voti, supera un altro big, l’ex governatore della Puglia Raffaele Fitto di Fi, che si classifica secondo con 283.058 preferenze. Fitto ha comunque sbaragliato il diretto contendente interno al suo partito, il consigliere politico di Berlusconi Giovanni Toti che ha totalizzato circa 150mila voti. Più voti di Bonafè ha raccolto il leader della Lega Matteo Salvini che però si era presentato in tutte e cinque le circoscrizioni.
GLI ESCLUSI
Tra i bocciati l’ex leader Udeur Clemente Mastella che ha tentato di riaffacciarsi nell’agone politico in quota Forza Italia. E non ce l’ha fatta neppure l’ex governatore della Calabria Giuseppe Scopelliti che si era dimesso a fine aprile dopo la condanna a sei anni per abuso di ufficio e falso. Scopelliti si era candidato con Ncd nella circoscrizione meridionale ed è arrivato solo terzo con 42.116 voti.
Mariolina Sesto, Il Sole 24 Ore 27/5/2014