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 2014  maggio 27 Martedì calendario

MARADONA CONTRO TUTTI: FISCO, JUVE E GENE GNOCCHI


Difendersi dal fisco, attaccare Gene Gnocchi, sfottere la Juve. È un Diego Armando a due facce quello sbarcato domenica a Napoli. Dopo che la sua prima giornata italiana era trascorsa sul lungomare partenopeo, dove è stato accompagnato dai cori di centinaia di tifosi, e fotografie in cui indossava una maglietta con la scritta “Chi non salta bianconero è”, ieri l’ex Pibe de oro si è dedicato a occupazioni meno amene. In mattinata si è recato alla commissione tributaria regionale. Camicia blu e occhiali scuri, Maradona è arrivato in compagnia degli avvocati. L’argomento della visita è la causa per una presunta evasione fiscale da 40 milioni di euro, che – così ha dichiarato – “mi ha tenuto lontano da Napoli, casa mia, dove non vogliono farmi tornare”. Quella con Equitalia è una storia che si trascina da decenni: nel 1991, l’ex calciatore riceve due accertamenti in cui il fisco gli contestava presunti pagamenti ricevuti tramite società estere su cui non avrebbe pagato le tasse. El Pibe ha sempre sostenuto di avere scoperto tardi l’esistenza dei due verbali, e questo gli avrebbe impedito di fare ricorso, al pari dei due ex compagni di squadra Careca e Alemao. Ieri, in un dossier consegnato alla commissione, la sua tesi difensiva si è arricchita di nuovi dettagli: “Dopo anni di ingiusti attacchi mediatici ed esattoriali a mio danno, finalmente è dimostrato agli italiani e al mondo intero che non sono mai stato un evasore. La violazione non è mai esistita e, tra l’altro, è già pagata dal presunto responsabile, il calcio Napoli già assolto”.
Poi ha precisato di poter “dimostrare con documenti e versamenti alla mano che quanto vogliono da me, anche con atti ingiusti di forza, venne già condonato e pagato nel 2003 da Ferlaino, mio ex datore di lavoro”. Gli “ingiusti atti di forza” cui Maradona fa riferimento sono i pignoramenti subìti negli anni scorsi, tra cui quello di un prezioso orecchino acquistato all’asta dall’ex Palermo Fabrizio Miccoli per 25 mila euro e di un rolex da 11 mila euro. Prima di fare visita ai giudici tributari, Maradona si era intrattenuto con quelli penali del Palazzo di giustizia partenopeo. Questa volta però l’ex fantasista ha smesso i panni dell’accusato, per riprendersi quelli a lui più consoni: quelli dell’attaccante. El Pibe ha infatti sporto denuncia per diffamazione ai danni di Gene Gnocchi. Il comico, durante una puntata della Domenica sportiva, aveva ripreso una frase del presidente del Napoli Aurelio De Laurentiis che proponeva Maradona come “ambasciatore di Napoli nel mondo”, sostenendo sarcasticamente che “al massimo può fare l’ambasciatore della Colombia e del cartello di Medellìn”. Nonostante le ripetute scuse, anche pubbliche, di Gnocchi e i vari tentativi di conciliazione, Maradona non vuole rinunciare alle vie legali perché, come ha spiegato in conferenza stampa “con la droga non si scherza”.

Alessio Schiesari, Il Fatto Quotidiano 27/5/2014